venerdì 19 aprile 2013

“Voterò per la coalizione di centro sinistra”


            Anch’io sono ancora costernato, deluso ed arrabbiato per l’esclusione, che continuo a considerare arbitraria, della nostra lista dalle elezioni regionali. Comprendo anche le ragioni di quelle compagne e di quei compagni che hanno dichiarato che non andranno a votare o che annulleranno la scheda. Comprendo, ma non condivido. Per una serie di ragioni.
Innanzitutto, perché noi comunisti abbiamo sempre esortato a esercitare il proprio diritto e dovere di voto ed in secondo luogo perché continuo ad essere convinto che votare deve servire a qualcosa e non semplicemente a esprimere un disagio, una protesta o a esprimere il proprio sdegno.
            In questi ultimi dieci anni, dapprima come Partito della Rifondazione Comunista, poi come lista regionale della Sinistra Arcobaleno, abbiamo fatto parte dello schieramento di centrosinistra del FVG, facendo parte della maggioranza di Intesa Democratica dal 2003 al 2008 ed in opposizione a Renzo Tondo in questi ultimi cinque anni. Abbiamo sempre tentato di fare  il polo di sinistra della coalizione, facendo del nostro meglio affinché in consiglio regionale approdassero le istanze di chi si opponeva alle grandi opere come TAV ed Elettrodotto, al rigassificatore, agli interessi dei poteri forti su temi quali il futuro del Porto e della Ferriera, a quanti continuano a battersi per la sanità e l’assistenza sociale pubbliche, a chi ha a cuore la difesa dell’ambiente, a chi lotta affinché cultura ed istruzione abbiano la dignità che dovrebbe essere loro riconosciuta anche nel Friuli Venezia Giulia.
            Ritengo che il popolo di sinistra, anche nella circoscrizione di Trieste abbia la possibilità di esprimere dei voti utili a fare in modo che questi temi continuino a vivere nel prossimo consiglio regionale, scegliendo alcuni tra i candidati presenti nella coalizione che sostiene Debora Serracchiani. Personalmente mi sentirei degnamente rappresentato da alcuni dei candidati presenti nelle liste del PD, di SEL e della Slovenska Skupnost. Ho ancora un po’ di tempo per scegliere a chi dare il mio voto di preferenza, ma ho già deciso che andrò a votare per la coalizione di centro sinistra, proprio perché non sono tutti uguali: alcuni sono migliori di altri e si meritano un atto di fiducia anche di chi, come me, non ha più una propria lista da votare.

            Trieste, 18.04.2013
                                                                                              Igor Kocijančič
                                                                                   Consigliere regionale PRC – SE
                                                                       Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno

lunedì 18 marzo 2013

criteri percorsi tempi previsti

Consiglio Regionale

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

X LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA
(ARTICOLO 163 REGOLAMENTO INTERNO CONSILIARE)

CONSIGLIERE INTERROGANTE: Igor Kocijancic
GRUPPO CONSILIARE LA SINISTRA L’ARCOBALENO

OGGETTO: Ritardi nell’erogazione delle prestazioni essenziali e pagamenti delle quote
Sanitarie ed alberghiera per soggetti malati di morbo di alzheimer.-

TESTO

Premesso che lo scrivente ha ricevuto numerose segnalazioni da parte di congiunti di soggetti anziani malati di alzheimer, che hanno presentato all’ASS n. 1 Triestina richiesta di erogazione delle prestazioni essenziali e di pagamento delle quote sanitarie ed alberghiere, in conformità alla sentenza della Corte di cassazione n. 4458/12 dd. 22.03.2012;
Preso atto che la Direzione generale dell’ASS n. 1 “Triestina” informava i suddetti richiedenti di avere trasmesso le richieste di cui in premessa alla Direzione Centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali per la definizione delle numerose richieste presentate;
Rilevato che i richiedenti lamentano di non aver più ricevuto alcun ulteriore comunicazione in proposito;
Tutto ciò premesso e rilevato Il sottoscritto consigliere regionale chiede all’assessore competente
1. Per sapere quali siano i criteri, i percorsi ed i tempi previsti dalla Direzione Centrale competente per la definizione e la soddisfazione delle richieste descritte in premessa.

Trieste, 18 marzo 2013





Igor Kocijančič

Consigliere regionale e Presidente del Gruppo

La Sinistra L'Arcobaleno

venerdì 25 gennaio 2013

“Si può avere la memoria corta, ma non far torto all’intelligenza altrui”


Destano non poca sorpresa le dichiarazioni rese dal segretario provinciale del PD, Francesco Russo, sull’asserita volontà di confermare la consulenza (da 47 mila euro per sei mesi) per favorire la riconversione della Ferriera, all’ex direttore dello stabilimento, Francesco Rosato. Non torno ancora sulle ragioni di inopportunità di tale incarico, ampiamente descritte negli ultimi giorni, pur tuttavia non riesco a non sorprendermi su quanto il segretario provinciale del PD abbia, in proposito, la memoria corta. Infatti, a chi ha seguito da vicino la vicenda dello stabilimento di Servola non potrà non ricordare che a fine anni novanta l’allora sindaco Riccardo Illy affidò all’allora ex ad dell’Illva Taranto, tale Giovanni Gambardella, una prima consulenza mirata ad affrontare la trasformazione privatistica delle municipalizzate, ma soprattutto, come scriveva il Corriere della Sera nel lontano 1994, atta a risolvere i punti di crisi (Ferriera di Servola, Lloyd Triestino, Arsenale S. Marco) per un importo complessivo di 200 milioni di lire (oggi 100.000 euro abbondanti). Gambardella mantenne poi il suo ruolo di “advisor” privilegiato di Riccardo Illy anche quando questi divenne Presidente del FVG, affidando alla “Omnia”, società del Gambardella, una consulenza per affrontare il nodo riconversione Ferriera. L’importo complessivo di quella consulenza (eravamo ormai nel 2004) era di 168.000 euro: Gambardella produsse quattro relazioni trimestrali che dubito siano state lette da più di dieci persone, mentre sull’efficacia del tutto è sufficiente guardare al deterioramento del tessuto industriale cittadino degli ultimi 15 anni.

Passi la memoria corta, ma per favore, Russo non faccia torto alle nostre intelligenze. Ritenere che l’ex direttore della Ferriera possa individuare interlocutori in grado di garantire un’efficace intervento di riconversione, quando non ci sono riusciti sindaci, presidenti di Regione, e vari ministri, susseguitisi sul tema specifico nell’ultimo decennio, significa o avere un fine senso dell’umorismo o prendere in giro la gente. Vero è che Rosato, rispetto a Gambardella sembra costare molto meno. Ma vi sembra opportuno spendere 47.000 euro per niente, di questi tempi?



Trieste, 25.01.2013

Igor Kocijančič

Consigliere regionale PRC – SE

Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno

mercoledì 23 gennaio 2013

APPELLO

Illustre Signor Presidente,

per millenni queste terre hanno avuto destini affiancati o comuni all’interno di quel mosaico di popoli che, nell’Impero, ha in qualche modo prefigurato l’Europa moderna.
Il ’900 ne ha fatto poi strame, contrapponendo con violenza le identità etnico-linguistiche, le ideologie, i sistemi economici e i perimetri statuali. Tutte le spinte negative che ne sono discese hanno sfogato qui i maggiori danni.
Oggi, con i tanti mutamenti verificatisi in Europa e con l’avvento dell’Unione Europea, il retaggio del “secolo breve” appare finalmente dietro le spalle e si aprono scenari diversi fatti anche di possibili obiettivi comuni.
Uno di questi, chiaro e immediato, è al momento sotto gli occhi di tutti. L’ultimissimo tratto dell’Adriatico è minacciato dal possibile insediamento di un rigassificatore, la cui presenza nuocerebbe pesantemente all’ecosistema marino. In merito, solo pochi giorni fa sono state espresse delle dichiarazioni inequivocabili e all'apparenza irrevocabili dal ministro italiano allo Sviluppo economico Corrado Passera.
Tra l’Istria e il Veneto (dove già il Po scarica il portato della pianura padana) c’è molta meno acqua di quanto si possa pensare: l’area delimitata tirando una retta tra Chioggia e Promontore contiene lo 0,4% dell’intero volume idrico dell’Adriatico. E vi esiste già un impianto di rigassificazione, quello di Porto Viro, l’unico esistente in questa parte del Mediterraneo. E’ al largo, a ciclo aperto, con scarico in mare di acqua gelida e di pesanti quantità di cloroderivati  (allegata una foto delle schiume prodottesi e depositate sulla costa, a 17 km di distanza).
Di questo quattro per mille, solo una ridottissima parte è quella compresa tra Grado e la punta di Salvore, dove, quasi baricentricamente, verrebbe collocato un rigassificatore che prevede di utilizzare quotidianamente 800 mila metri cubi d'acqua. I gravi e comuni danni all’ambiente che ne deriverebbero sono stati esaminati da un Tavolo tecnico transnazionale di cui fanno parte anche scienziati dell’Istituto “Jožef Stefan” di Lubiana. 
Le chiediamo, signor Presidente, di aiutarci a difendere il Nord Adriatico, adoperandosi in tal senso in sede europea (in quest’ottica sarebbe auspicabile un ragionamento in termini di strategie energetiche e ambientali di tutti gli stati che vi si affacciano, includendo anche la Croazia, che vorrebbe realizzare un rigassificatore nell’isola di Veglia).
Crediamo comunque non debba venir realizzata un’opera progettualmente obsoleta, pesantemente impattante, e fuori da ogni logica sia di collocazione, sia di strategia energetica (visto il prossimo arrivo del gasdotto South Stream). Le chiediamo conseguentemente  la disponibilità ad incontrare una piccola delegazione di rappresentanti istituzionali del territorio perché Le possano illustrare meglio gli aspetti negativi della questione.
Grati per la sua attenzione, La salutiamo con stima.

I sottoscritti consiglieri regionali del FVG

Stefano Alunni Barbarossa
Franco Codega
Igor Gabrovec
Igor Kocijančič
Sergio Lupieri
Alessia Rosolen
Edoardo Sasco


                                                                                                                      Trieste, 22 gennaio 2013

venerdì 21 dicembre 2012

problematiche inerenti la crisi finanziaria del settore dei traffici marittimi containerizzati e possibili ripercussioni sui porti regionali e sul porto di Trieste.-


            INTERROGAZIONE :

Il sottoscritto consigliere regionale

Premesso che la crisi dei traffici containerizzati ha investito, con un “ritardo tecnico” di un anno rispetto alla crisi finanziaria, gli scali portuali europei e nazionali appena nel secondo trimestre del 2012;
Rilevato che dalla lettura del saggio di Sergio Bologna “Il Crack che viene dal mare”, ripreso anche da alcune testate giornalistiche nazionali e disponibile liberamente sul sito del Centro Italiano Studi Container, autorevolissimo centro di ricerca di economia marittima e logistica, si evince che dopo la bolla immobiliare e dei mutui subprime sarebbe già scoppiata la bolla dello shipping nel settore dei container con epicentro europeo (Amburgo);
Preso atto che in base ad uno studio della società Alix Partner, solo nel 2011 le prime sedici flotte mondiali del settore container avrebbero perso complessivamente 6 miliardi di dollari, accumulando oggi un indebitamento presso il sistema bancario complessivamente stimato in 90 miliardi di dollari e che una parte di esse sarebbe, secondo lo stesso studio, unable to cover the interest payments – senza risorse per pagare gli interessi di questo enorme debito;
Sottolinea che, in base all’unanime giudizio dei maggiori analisti internazionali, il crack sarebbe causato dalla corsa, da parte delle compagnie di navigazione, a ordinare navi sempre più grandi e costose provocando in tal modo l’eccesso di offerta che ha causato la disastrosa caduta dei noli e la conseguente perdita di valore delle navi stesse, al punto che, come scrive l’autorevole “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, il valore di molte navi è sceso ai livelli dei prezzi di demolizione;
Rilevato che tale condotta risponde più a logiche finanziarie che industriali, volte ad alimentare un rapporto privilegiato con le banche che sostengono queste grandi società sulla base delle quote di mercato e del valore degli asset e senza tener conto minimamente della domanda di mercato;
Rilevato che queste compagnie di navigazione, too big to fail (troppo grandi per fallire), come la CMA CGM francese o la Hapag LLoyd tedesca, costringono gli stati ad interventi straordinari per salvarle oppure per salvare le banche che si sono esposte troppo con loro – com’è il caso della banca pubblica HSH Nordbank, che può essere considerata la Lehman Brother del settore;
Ritenuto, alla luce di quanto esposto, che vadano ripensati in parte ed abbandonati per altra parte progetti fantasiosi d’investimento in opere portuali che ad altro non porterebbero se non ad un ulteriore indebolimento delle infrastrutture esistenti, oltre che a un vergognoso spreco di risorse pubbliche;

Tutto ciò premesso
Il sottoscritto consigliere regionale interroga il Presidente per sapere

1. Non ritenga opportuno agire tempestivamente in direzione di una rapida e strategica revisione generale delle politiche e degli indirizzi volti agli interventi previsti per i porti del FVG ed in particolare per il porto di Trieste?
2.  Non ritenga necessario concentrare le risorse disponibili nel potenziamento e miglioramento dell’infrastruttura ferroviarie di servizio alle aree industriali ed avviare invece nel sistema portuale regionale un potente sforzo di miglioramento ed implementazione della infrastruttura e dei servizi telematici, in modo da collocare i nostri porti nella sfera della knowledge economy e sottrarli ai puri appetiti dei signori del cemento?

            Trieste, 18 dicembre 2012                                                                                      Igor Kocijančič

mercoledì 19 dicembre 2012

I gravi disagi per i degenti del reparto di geriatria presso l’Ospedale Maggiore di Trieste sono riconducibili alla Spending Rewiev?



Il sottoscritto consigliere regionale

Premesso che lo scrivente ha ricevuto numerose segnalazioni riguardanti le condizioni di criticità e di disagio che i pazienti ricoverati presso il reparto di geriatria presso l’Ospedale Maggiore di Trieste, degenti prevalentemente anziani e non autosufficienti, caratterizzati da precaria autonomia motoria e limitata manualità;
            Rilevato che le numerose segnalazioni pervenute da familiari e congiunti dei pazienti ed operatori nel denunciare uno scadimento generale del servizio di assistenza, sottolineano il peggioramento della qualità dei pasti somministrati ed evidenziano che gli stessi vengano serviti in contenitori e con posate di plastica leggera e fragile, con conseguenze facilmente immaginabili vista la tipologia di degenti;
            Ritenuto che tutto ciò sia una derivazione della cosiddetta logica del risparmio o un effetto diretto della Spending Rewiev, che oltre a rendere più difficili e complicate le condizioni di degenza, si ripercuote anche su lavoratrici e lavoratori della cooperazione sociale, già addetti al ritiro dei vassoi ed al lavaggio delle stoviglie, che rischiano di perdere un lavoro precario e sottopagato, che però grazie al loro servizio garantiva ai degenti una somministrazione di pasti dignitosa;
            Preso atto che tale situazione, riferita nello specifico all’Ospedale Maggiore di Trieste sembra generalizzata alle strutture ospedaliere di Trieste e probabilmente di tutta la regione ed è indice di un approccio disumano e mostruoso al problema del contenimento della spesa;      

Tutto ciò premesso
Il sottoscritto consigliere regionale interroga la Giunta regionale per sapere se

1.   Non ritenga gravissimo quanto segnalato in premessa della presente interrogazione.
2.   Sia intenzione della Giunta regionale intervenire per porre rimedio a tale incresciosa situazione.

            Trieste, 19 dicembre 2012
                                                                                                          Igor Kocijančič

mercoledì 12 dicembre 2012

“Terzo mandato ai sindaci pagina vergognosa di questa legislatura”

Alla fine ci sono riusciti, impermeabili all’insofferenza per politica ed istituzioni, una maggioranza risicata di 18 voti a favore (17 i contrari) agevolata anche da alcune non partecipazioni al voto “tattiche” non registrate nei banchi del PD, ha approvato la norma che istituisce la possibilità di tre mandati consecutivi per i sindaci di tutti i comuni della regione, unici esclusi i quattro comuni capoluogo. Alla fine è passata una norma molto peggiore di quella bocciata la settimana scorsa, perché estesa anche ai comuni nei quali è previsto il doppio turno. Del tutto indifferenti al fatto che il limite di due mandati consecutivi abbinato all’elezione diretta dei sindaci ha una propria ratio giuridica, hanno introdotto “una nuova specialità del FVG”: da oggi, tranne che a Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone, i sindaci potranno essere rieletti e rimanere in carica per quindici anni di fila. Per qualche ignota ed oscura ragione la norma è passata in virtù di un trasversale gradimento di tale ipocrita obbrobrio che ha prevalso sulle contrarietà ed anche sul senso di pudore istituzionale.

Domani è previsto l’assedio del palazzo del consiglio regionale. Chi l’ha proposto ha un motivo in più per attuarlo.



Trieste, 11.12.2012

Igor Kocijančič

Consigliere regionale PRC – SE

Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno