sabato 21 giugno 2008

interrogazione in Regione su Electrolux Zanussi

Consiglio Regionale
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

X LEGISLATURA
INTERROGAZIONE AL PRESIDENTE DELLA REGIONE FVG


OGGETTO: situazione stabilimento Zanussi Electrolux Porcia di Pordenone.-



Il sottoscritto consigliere regionale

Premesso le lavoratrici ed i lavoratori di tutti gli stabilimenti del gruppo Zanussi Electrolux in Italia sono fortemente preoccupati per il rischio di pesante ridimensionamento occupazionale derivato da precise scelte strategiche operate dal gruppo industriale nel nostro paese;

Rilevato che anche nella nostra regione, nello stabilimento di Porcia, vi è stato un calo di un quarto dei volumi produttivi conseguente alla scelta dell’azienda di concentrare la produzione su cosiddette fasce medio-alte di gamma, ridimensionando pesantemente la produzione di elettrodomestici tradizionali e di largo consumo;

Rilevato inoltre che la Zanussi Electrolux ha, di fatto disatteso anche gli impegni assunti nel 2005 in ordine al piano di ristrutturazione concordato con le parti sociali e con le istituzioni, in ragione del quale ha potuto contare anche su ingenti finanziamenti pubblici per la creazione della cosiddetta piastra supporto comando;

Ritenuto di esprimere una aperta e pesante critica all’operato del management locale ed europeo della multinazionale;

interroga il Presidente della Regione
e l’assessore competente per sapere

Cosa intenda fare la Regione FVG, cofinanziatrice della piastra comando citata in premessa, per richiamare i vertici locali ed europei del Gruppo Zanussi Electrolux al rispetto degli impegni assunti con le parti sociali e con le istituzioni.

Come intenda agire nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori interessati, che dopo la chiusura dello stabilimento di Scandicci (FI) ed a fronte all’avvenuto ridimensionamento occupazionale dello stabilimento di Susegana temono che la scure degli “esuberi” possa abbattersi, a breve, anche sullo stabilimento di Porcia.



Trieste, 21 giugno 2008

Igor Kocijančič
Consigliere regionale la Sinistra l'Arcobaleno

mercoledì 18 giugno 2008

PORTO : ....... in malafede?

“Solo incompetenti o semplicemente in malafede?”

Continua l’ostruzionismo allo sviluppo del Porto di Trieste che il centro destra triestino sta dimostrando da anni, a parole e nei fatti e che rischia ora di trovare avallo ed appoggio anche dal nuovo governo regionale. Mentre a Trieste scoppia lo scandalo relativo alla possibile concessione dello Scalo Legnami alla General Cargo (partecipata da Adria Terminali di Luka Koper) con argomentazioni da guerra fredda più che da economia di mercato, mentre si tenta di inibire all’Autorità Portuale la gestione dell’autoporto di Fernetti, pur sapendo che la mancanza di aree retroportuali è uno dei più grossi problemi del nostro scalo, Luka Koper continua ad aumentare traffici, volumi, tipologie e sta consolidando un’immagine internazionale di efficienza ed efficacia.

Luka Koper sta già gestendo efficacemente l’ex autoporto di Sesana, ha appena stipulato un accordo con la Trade Trans Terminal per un ulteriore espansione ad est dell’ex autoporto di Sesana pari ad una superficie complessiva di 90 ettari. Probabilmente si tratterà della più grande base logistica dell’Europa sudorientale, mentre a Trieste si farà una crociata affinché Luka Koper non possa aprire un semplice ufficio di rappresentanza alla Stazione Marittima.

Domanda per Maurizio Bucci, Antonio Paoletti e gli altri grandi strateghi dello sviluppo del Porto di Trieste: è stata Luka Koper ad approfittare del periodo di gestione del Molo Settimo per circuire e deviare imprenditori, armatori e spedizionieri triestini ed italiani (notoriamente sprovveduti) alle proprie strutture e servizi, o sono questi ultimi ad aver scelto di andare laddove trovano disponibilità, regole, efficienza, efficacia e soprattutto una classe politica (anch’essa di centro destra, beninteso) che anziché blaterare a vuoto ed attardarsi in polemiche anacronistiche continua a stare zitta ed a lavorare davvero per l’espansione del porto di Capodistria e per l’ulteriore crescita dell’immagine e dell’efficienza di quello scalo?

Perché non la smettono di parlare a vanvera e, per cominciare, non provano ad impegnarsi su una cosa apparentemente minima, ma seria: riattivare il collegamento ferroviario per il Porto Vecchio?

Aveva proprio ragione Forrest Gump: stupido è chi lo stupido fa. E a forza di fare sempre lo stupido, qualcuno rischia anche di diventarlo davvero…

Trieste, 18 giugno 2008

Igor Kocijančič
Presidente Gruppo consiliare regionale la Sinistra l'Arcobaleno

martedì 3 giugno 2008

Questione Insiel
“Lo scorporo potrebbe essere la soluzione definitiva”

La giunta regionale ha deciso di dare indicazione al nuovo cda Insiel di procedere con lo scorporo dell’azienda in due unità distinte: la prima si occuperà della cosiddetta convenzione di servizi “in house”, la seconda si occuperà di tuta la parte riguardante il mercato cosiddetto extraregionale. Non possiamo che essere d’accordo con tale impostazione, visto che è il modo di procedere più corretto sul quale tentammo inutilmente di convincere l’allora Presidente Illy e la nostra stessa maggioranza, senza successo.
Rileviamo però, che la proposta di scorporo viene presentata all’esterno quale accorgimento tattico, insomma un pretesto per prendere ancora qualche mese di tempo ed arrivare alla fatidica data del 1° giugno 2009 con le carte in regola per una dismissione della parte mercato che consenta alla regione di fare un buon introito.
Il presidente Tondo ha detto, giustamente, che non si vuole vendere per vendere ma che si farà il possibile per far riacquistare valore all’azienda in modo da non svendere. Ora, appare del tutto evidente che procedere allo scorporo in questa maniera, dichiarando che si tratta di un diversivo, difficilmente farà riacquisire valore all’azienda, perché anche i potenziali acquirenti di Insiel probabilmente leggono i giornali. Invece, a prescindere da quelle che poi sono le reali intenzioni dell’esecutivo regionale e del Presidente Tondo, ancora non enunciate, sarebbe auspicabile che lo scorporo venisse considerato anche ipotesi di soluzione definitiva della vicenda Insiel e che oltre a prendere tempo la Giunta regionale desse al nuovo Cda ed al Presidente Santarossa un’indicazione chiara di procedere immediatamente come segue: un piano di risanamento dell’azienda, che passi per l’eliminazione delle esternalizzazioni di tutto ciò che si ritiene possa essere di valore strategico, ponendo in atto nel contempo un processo generale di riqualificazione del personale interno. Il piano di risanamento andrebbe affidato alle tante risorse umane sane già disponibili in azienda, possibilmente a quelle persone emarginate (o quantomeno non “compromesse) con la precedente gestione De Capitani.
Trieste, 31 maggio 2008

Igor Kocijančič
Presidente Gruppo consiliare la Sinistra l'Arcobaleno