giovedì 26 marzo 2009

turbolenze in riunione capigruppo

La Lega digrigna i denti (ma non morde)

Una conferenza capigruppo quantomeno un po’ turbolenta, quella odierna: malgrado l’atteggiamento più che responsabile dell’intera opposizione, la maggioranza chiede di procedere con l’oltranza per approvare sicuramente il ddl riguardante la riforma della polizia locale. C’è un sacco di roba buona, là dentro, da spendere immediatamente in rendita di posizione politica: ci sono l e ronde, la previsione di armamento per i vigili urbani, i contributi ai privati per la sicurezza. C’è la crisi? E chissenefrega. I cittadini non possono più stare senza questa importante riforma e se non si approverà la legge di riforma della polizia locale entro il 2 aprile, la Lega Nord occuperà l’aula del consiglio regionale.
Parola di Danilo Narduzzi, che continua a digrignare i denti contro l’opposizione ma anche nei confronti degli altri partner di coalizione. Bisogna capirlo, del resto. E’ da un po’ che la Lega non riesce ad andare oltre ai proclami e finisce per accettare sempre mediazioni al ribasso (vedi legge sulle liste di attesa).
Dopo tanti ringhi di avvertimento, un po’ alla maniera dei rottweiler, quando arriverà il momento di mordere veramente?

Trieste, 25.03.2009
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno

mercoledì 25 marzo 2009

CAMPAGNA CONTRO GLI STACCHI DI ELETTRICITA' E TELEFONO

Mentre imperversano i dibattiti sulla crisi e su come fronteggiarla adeguatamente, continuano a mancare proposte concrete ed operative per alleviarne gli effetti devastanti su cittadine e cittadini. Alle banche ed ai grandi gruppi industriali stanno pensando i governi, che ripianano e socializzano con denaro pubblico le perdite causate da pochi e senza mettere in discussione il diritto al profitto degli imprenditori, che stanno già piantando tutto per andare in Polonia, in Romania o più lontano.
Però dobbiamo pensare anche alle famiglie, ai lavoratori, ai cassintegrati ed ai disoccupati precari. Mentre ci stiamo pensando, nel nostro paese 150mila famiglie sono a rischio di sfratto perché non possono pagare l’affitto.
Se a livello nazionale è giusto richiedere il blocco degli sfratti, a livello locale rivendichiamo il blocco degli stacchi: non si tratta nemmeno di dare denaro, si tratta semplicemente di prendere atto che la crisi rischia di mettere davvero in ginocchio chi non ce la fa a pagare le bollette, che in condizioni normali pesano sui bilanci familiari anche fino al 25% di quelle che sono le entrate mensili: il resto se lo mangiano gli affitti e i bisogni primari. Leggendo gli importi delle nostre bollette ancora non ci siamo accorti che il calo del costo del petrolio sta determinando una diminuzione delle tariffe. Le tariffe continuano ad essere troppo alte, in barba alle decantate liberalizzazioni e solo nella nostra regione sono più di 16.000 le famiglie che hanno chiesto sostegno economico per pagare le bollette.
Gli imprenditori chiedono alle banche di poter dilazionare il pagamento dei mutui: in sostanza chiedono di rimandare i pagamenti di un anno, per potersi riprendere dalla crisi. Noi chiediamo ai gestori dei servizi pubblici essenziali, in primis ad ENEL ed ACEGAS APS (nel 2008 utile di 15,2 milioni di euro) di bloccare l’odiosa pratica degli stacchi per morosità, indistintamente. Intanto si blocchino gli stacchi per un anno. E’ una misura anticrisi più efficace di qualsiasi contributo pubblico per le bollette e sarebbe finalmente un atto di attenzione e solidarietà concreta nei confronti dei cittadini più deboli ed esposti.



Per contatti e segnalazioni:
Federazione Trieste P.R.C. 040 639109
e-mail : federazione@prcts.191.it
http://kocijancic.blogspot.com

mercoledì 18 marzo 2009

Consiglio straordinario su crisi: occasione mancata

Il consiglio regionale del FVG, riunito ieri in seduta straordinaria per affrontare il tema della crisi economica ha discusso a lungo senza però stringere. Il Presidente Tondo ha comunicato all’assemblea l’entità delle risorse disponibili ed i tre settori di indirizzo: investimenti su opere cantierabili, credito alle imprese, sostegno agli ammortizzatori sociali. Meglio di niente, ma niente di nuovo e di diverso rispetto a quel che siamo abituati a sentire in questi giorni, senza peraltro vedere attenuati gli effetti della crisi.

Intervenendo tra i primi nel dibattito abbiamo rilevato che alla luce di quanto sta avvenendo risulta, ad alcuni mesi di distanza, che è stata quantomeno improvvida la cancellazione del reddito di base per la cittadinanza, perché avrebbe potuto essere una strumentazione adeguata, certamente non l’unica, per meglio fronteggiare la crisi.

Contrariamente a quanto hanno tentato di dirci anche in questi ultimi giorni – cioè che il nord industrializzato avrebbe risentito meno della crisi – adesso emerge chiaramente, anche nel Friuli Venezia Giulia, che proprio nelle aree maggiormente industrializzate, indipendentemente siano caratterizzate dalla presenza di grandi, medie o piccole imprese e di distretti industriali, scontano oggi più che altrove anni ed anni di competitività basata sulla compressione del costo del lavoro. Oggi il conto è ancora più salato ed il fatto di non aver voluto investire nella ricerca e nell’innovazione del prodotto ci riporta alla drammatica attualità della metafora del cinese (o polacco, o rumeno) che riescono a produrre a costi e salari molto inferiori.

Il Governo ha stanziato ingenti risorse a sostegno del credito alle imprese, ieri ha deciso di rispondere all’appello della sig.ra Marcegaglia e di mettere altri soldi “veri” per le imprese. Gli unici che continueranno a non vedere soldi (né veri né finti) sono le lavoratrici ed i lavoratori per i quali è partito il limbo della cassa integrazione, per non parlare delle precarie e dei precari, ai quali daranno una buonuscita “una tantum”. Con tanti saluti.

La crisi non può essere l’alibi per tornare a proporre politiche industriali e del lavoro obsolete, non può essere l’alibi per sostenere ritorni al passato, non può essere l’alibi per aggirare o abrogare leggi e norme a tutela dell’ambiente e della salute.

La Regione dovrebbe sostenere solo le imprese che si impegnano fin d’ora a non licenziare e mettere a punto interventi di sostegno vero al lavoro precario, non semplici buoneuscite una tantum un po’ più consistenti di quelle previste dal Governo.

Trieste, 18.03.2009

Igor Kocijančič

Consigliere regionale PRC – SE

Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno

sabato 7 marzo 2009

Consiglio regionale straordinario sulla crisi

Discutiamo di crisi a partire dallo stralcio

Condividiamo la proposta del segretario regionale del PD Bruno Zvech di dedicare una seduta straordinaria del consiglio regionale al tema della crisi e la sosteniamo con forza. Alla giunta regionale ed alla maggioranza consiliare ricordiamo, peraltro, che anche su questo finora abbiamo sentito molti proclami ed assunzioni di impegni, ma non vi è ancora traccia di provvedimenti concreti.
Ricordiamo a loro, a noi stessi ed alla comunità regionale, che anche sul delicatissimo tema della crisi è successo ciò che paventavamo: dal 18 dicembre, penultimo giorno di discussione della finanziaria regionale, giace inerte lo stralcio n.ro 40-03 denominato “Misure urgenti e straordinarie della regione Friuli Venezia Giulia per il sostegno alle famiglie e al lavoro in funzione anti-crisi e nell’ambito del quadro strategico nazionale, come anche delineato dal decreto legge 185/2008”. Lo stralcio contiene le misure di intervento proposte dalla maggioranza consiliare e poi inspiegabilmente ritirate, da riproporre… “quando il quadro complessivo sarebbe stato più chiaro”.
Avevamo detto allora che lo stralcio di quelle misure avrebbe comportato la perdita di tempo utile per intervenire. I fatti ci danno ragione. Da allora sono passati tre mesi e in Regione si discute della crisi senza agire. Non siamo disponibili ad un’ennesima discussione accademica sul tema. Si discuta a partire da quel testo, per arrivare all’approvazione di una norma che misuri la volontà e la capacità di intervento di questa maggioranza per fronteggiare davvero la situazione drammatica che sta colpendo la nostra regione più e peggio che altrove.

Trieste, 07.03.2009
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno