giovedì 24 settembre 2009

sulle dichiarazioni del presidente Tondo

Il Presidente “double face” (o double tongue?)

Destano davvero sconcerto le affermazioni offensive ai danni dei dipendenti regionali che il Presidente Tondo ha proferito con nonchalance alla fine dei lavori della V. Commissione consiliare. Siamo davanti ad un caso di schizofrenia politico-istituzionale o si tratta, molto più banalmente, dell'adeguamento »all'aria che tira« di un vecchio marpione della politica?
E qual'é il vero volto del Presidente? Quello di »candidato buono« che in campagna elettorale gira in camper per catturare la benevolenza dei poveri dipendenti regionali (e di quelli di Insiel) asseritamente vessati dalla giunta Illy - promettendo loro di valorizzarli come meritano – o quello di epigono del ministro Brunetta? Valgono le affermazioni di Tondo rese un anno fa allo stesso Brunetta (noi i nostri fannulloni li abbiamo già eliminati) che potevano passare per una velata difesa dei propri dipendenti o quelle di ieri, quando, generalizzando rozzamente, ha tacciato tutte e tutti indistintamente - di far parte della categoria di approfittatori di una condizione di presunto privilegio (se uno non é sotto osservazione non lavora più).
Non é offensivo solo nei confronti di tutti i dipendenti regionali ma anche dei direttori e dirigenti che questa giunta ha nominato o confermato.
Vorrebbe tremila interinali in Regione? Ci racconti piuttosto di quanti posti di lavoro é riuscito a salvare con le misure anticrisi approvate dalla sua giunta e dalla maggioranza. Si tratta di alcune migliaia di lavoratrici e lavoratori della nostra regione, in molti casi più abituati ad essere sotto sorveglianza che sotto osservazione. Eppure non lavorano più e le previsioni dicono che il loro numero é destinato ad aumentare, con buona pace delle magnifiche misure anticrisi varate in primavera dal Presidente Tondo.

Trieste, 23.09.2009
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE

annunciati tagli alle ferrovie del F.V.G.

In relazione ai tagli di linee e collegamenti ferroviari preannunciati da Trenitalia trasmetto il testo di un’interrogazione urgente presentata in data odierna, alla quale dovrei avere risposta nella prossima sessione di consiglio regionale (29 e 30 settembre, 1° ottobre). Inoltre, in allegato trasmetto il testo di un’interrogazione più articolata, a contenuto analogo, presentata nell’ottobre del 2008 ed alla quale finora non ho ricevuto alcuna risposta.

X LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

(ARTICOLO 163 REGOLAMENTO INTERNO CONSILIARE)

CONSIGLIERE INTERROGANTE: Igor Kocijancic

GRUPPO CONSILIARE LA SINISTRA L’ARCOBALENO

OGGETTO Sui tagli dei collegamenti ferroviari regionali anticipati da Trenitalia-



TESTO
Premesso che ormai un anno fa il sottoscritto aveva presentato - in ordine a rischi di soppressione di linee e collegamenti ferroviari in FVG - un’interrogazione articolata, alla quale a tutt’oggi non ha ricevuto alcuna risposta, nella quale chiedeva all’assessore competente se la giunta regionale condividesse la strategia aziendale di Trenitalia, improntata al taglio di tutti i collegamenti ferroviari per mere ragioni di risanamento finanziario e come la giunta regionale intendesse intervenire per scongiurare l’allora paventato rischio che in questi giorni si sta trasformando in drammatica realtà.
Preso atto che in questi giorni i media hanno riportato con molto clamore la notizia di imminenti tagli di linee e collegamenti ferroviari nella nostra regione.
Rilevato che da alcune fonti collegano i tagli di Trenitalia ai contenuti del contratto di servizio, che nonostante un lunghissimo periodo di gestazione e trattativa (2006 – 2008) sarebbe stato chiuso “al ribasso” dalla Regione FVG.

Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere regionale chiede al Presidente della giunta regionale ed all’assessore competente

Come intenda intervenire la Regione FVG nei confronti di Trenitalia e del Governo nazionale per scongiurare i tagli annunciati ai collegamenti ferroviari che penalizzerebbero ancora più duramente la nostra regione.


Trieste, 23 settembre 2009


Igor Kocijančič
consigliere regionale
La Sinistra l'Arcobaleno

giovedì 10 settembre 2009

NOTA SU TEATRO SLOVENO Comune-Provincia-Regione

Non può non destare stupore la nota congiunta con la quale Comune, Provincia di Trieste e Regione FVG liquidano la situazione di crisi al Teatro Stabile Sloveno definendola »disastrosa«, chiamando in causa cambiamenti gestionali e di governance che finora non si sarebbero visti. Se la situazione di disavanzo dello Stabile sloveno é disastrosa, allora probabilmente non esistono aggettivi in negativo per definire lo stato finaziario di altri teatri (come definire la situazione del Verdi, ad esempio?).
In realtà allo Stabile sloveno in questi ultimi anni vi sono stati cambiamenti ed interventi volti al risparmio. La dotazione organica di attori ed attrici é ridotta all'osso ed anche alcune figure dell'apparato tecnico che sono andate in quiescenza non sono mai state rimpiazzate. Sul versante della contrazione del personale davvero non si può imputare nulla ai vertici del teatro.
Viceversa, possiamo affermare senz'ombra di dubbio che la regione ha iniziato ad onorare il proprio ruolo di socio fondatore dal 2003 in poi, che il Comune ha contribuito alla dotazione del teatro in modo »altalenante« e che – paradossalmente – oggi rivendica dal teatro più di 120.000 euro di interessi passivi, che incidono per più del 25% sul disavanzo reso pubblico ieri.
Che dire poi dell'atteggiamento della Provicnia di Trieste? Alla conferenza stampa l'assessore al bilancio, in rappresentanza della Presidente, si impegna a ricercare tutte le possibili forme di sostegno per consentire l'inizio della stagione, mentre poche ore dopo la Presidente sottoscrive assieme all'attuale Assessore regionale alla cultura ed al Sindaco di Trieste una nota nella quale si afferma che »Regione, Provincia e Comune hanno sempre fatto la loro parte«. Affermazione, quest'ultima, piuttosto impegnativa, molto discutibile e, soprattutto, non veritiera.

Trieste, 09.09.2009
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE

venerdì 4 settembre 2009

Le parole a sproposito del Sindaco

Da un sindaco ci si aspetterebbe che sappia distinguere tra ricorsi al Tar promossi da singole forze politiche e tra prese di posizione dei singoli governi. Il nuovo piano regolatore è nato male, é proseguito peggio (ricordate: »secretazione« e rinvio a consiglio comunale già presente in aula per la discussione?) , ma una volta adottato, vale per tutti i piani regolatori, può essere impugnato davanti al TAR e se un cittadino, un'associazione o un partito – tutti portatori di interessi concreti, decidono di farlo, si deve semplicmente prenderne atto.
Se un legittimo governo di un paese membro dell'UE esprime dei rilievi su un progetto che può avere ricadute ambientali negative »transfrontaliere« (il mare del golfo di Trieste é uno specchio d'acqua comune) ed arriva ad esprimere un parere contrario nel merito, perchè non sono state recepite alcune osservazioni specifiche al progetto medesimo, bisognerebbe rispondere nel merito e non, come fa il sindaco, tirando in ballo indebite ingerenze di paesi stranieri, peggio ancora, come fa il sottosegretario Menia, dire che un paese ex socialista non ha diritto di parola. Rispondano piuttosto nel merito dei rilievi espressi.
Ultima annotazione: la grande confusione sotto al cielo non sempre é indice di condizioni eccellenti. Dipiazza arriva ad affermare che ricorsi al TAR e prese di posizione governative servirebbero per trovare i soldi »per il loro teatro«. Il Teatro Stabile Sloveno é un ente pubblico di produzione artistica e teatrale che tra i propri soci fondatori annovera la Regione FVG, la Provincia ed il Comune di Trieste. Non é, come pensa Dipiazza, il »loro« teatro. Forse nessuno gli ha ancora detto che é anche suo...

Trieste, 04.09.2009
Igor Kocijančič

mercoledì 2 settembre 2009

INTERVENTO pubblicato su KONRAD

PROVIAMO A TROVARE UN ALTRO METODO?

Si tratta di trovare un metodo diverso da quello al quale ci ha abituato il nostro sindaco in questi ultimi anni - il “metodo Dipiazza”: prima entusiasta, poi critico, ma sempre accomodante con i poteri forti.

L’entusiasmo del Sindaco nella prima fase di un progetto è sempre travolgente, poi guadagna consensi anche con le opposizioni perché appare francamente ed onestamente critico, ma la sua furbizia sta tutta nell’evitare che l’attenzione si concentri sul risultato finale. Vediamo insieme alcuni esempi.

Sul problema Ferriera è passato dalla fase dell’aperto sostegno alla Lucchini - Severstal alla richiesta, recentissima, formulata alla Regione in sede di audizione pubblica, di pressare la dirigenza dell’azienda per ridurre i danni. Nei fatti tutto il suo indaffarato agitarsi non ha prodotto alcun risultato concreto per i cittadini ed i lavoratori.

Sulle concessioni di aree del Porto Vecchio per la costruzione della costruenda “sede mediterranea” di Evergreen ha saputo sempre esprimersi favorevolmente nel corso degli ultimi anni, salvo poi denunciare pubblicamente il comportamento di Maneschi e delle sue società. Ma i fatti e le azioni concrete rimangono, e per i prossimi novant’anni le concessioni rimarranno all’Evergreen, anche quando Dipiazza non sarà più sindaco della nostra città.

Entusiasmo a piene mani ed a senso unico è stato profuso dal sindaco anche per il discusso e poco partecipato piano regolatore appena adottato dal consiglio comunale, del quale è stato grande ispiratore (anche di una fase istruttoria “secretata”), sul quale ha poi saputo esprimere alcune conseguenti critiche di circostanza. Rimane il fatto che il piano è stato ritirato nella prima seduta prevista per la sua adozione (su richiesta dei costruttori o per gravi carenze imputabili agli uffici, come è stato spiegato?).

Con simili precedenti siamo pienamente autorizzati a credere che anche sulla vicenda del rigassificatore il comportamento del Sindaco seguirà lo stesso metodo. Attualmente siamo ancora nella fase di alto entusiasmo che caratterizza il nostro sindaco in ogni fase progettuale, quando riesce a scorgere nelle trame di un progetto ancora molto generico e giustamente avversato grandi opportunità per la città, l’occupazione e il lavoro, occasioni per l’ulteriore sviluppo del core business di Acegas Spa, energia a costi più bassi e tariffe ridotte per i cittadini. Probabilmente, come è sempre successo, tra un po’ non tarderà ad accorgersi che alla prova dei fatti neanche questo progetto può reggere. Alla fine dovrà comprendere, gioco forza, che non vi è alcuna sostanziale differenza tra i vertici della Gas Natural e quelli della Lucchini - Severstal, tra la lobby dei costruttori e il terminalista Maneschi.

Cerchiamo di evitare che a pagare per gli entusiasmi del sindaco siano i cittadini di Trieste. Proviamo, insieme, a cercare per Trieste un metodo diverso dal metodo Dipiazza. Ne va del futuro di tutti noi e della nostra città.
Igor Kocijančič