giovedì 26 novembre 2009

Mozione sul crocifisso: ipocrisia senza limiti

Alla fine l’aula, con votazione segreta, ha respinto l’integrazione “federalista” presentata dalla Lega Nord, con la quale si chiedeva l’affissione - non del semplice crocifisso - ma della croce di Aquileia nell’aula del Consiglio regionale ed ha inoltre respinto l’ordine del giorno proposto dall’IdV di affiggere anche il ritratto del Presidente della Repubblica.

Una due giorni, quella che ha caratterizzato la discussione sulla mozione strumentalmente contrapposta alla sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo, nella quale molta parte del consiglio regionale ha dato il peggio di sé. Interpretazioni maccheroniche ed addomesticate della Costituzione, anatemi lanciati ai presunti “laicisti e relativisti” annidati tra le fila dell’opposizione, insomma un approccio ideologico e fondamentalista su un tema serio che richiederebbe ben altri presupposti e ben altri tempi e modalità di discussione.

Da ora in poi, non si sa bene da quando, nell’aula del Consiglio regionale del FVG ci sarà anche un crocifisso, ad imperitura memoria di uno dei peggiori dibattiti e di una delle pagine più buie nella storia di questa istituzione.

Trieste, 25.11.2009

Igor Kocijančič

Consigliere regionale PRC – SE

lunedì 23 novembre 2009

TAV e Trieste - Divaca: a che gioco stanno giocando ?

Davvero illuminante l’intervista di ieri a Paolo Costa, attuale Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, già sindaco di Venezia, già europarlamentare e presidente della Commissione Trasporti dell’UE, anche se, alla fine, non ha detto niente di diverso rispetto a quanto disse ad un incontro, promosso dall’allora assessore regionale Sonego su Corridoio V° ed infrastrutture ferroviarie e portuali europee, che ebbe luogo nell’ormai lontano 26 marzo 2006 in quel di Udine.
Allora come oggi, a quasi quattro anni di distanza, Paolo Costa, in qualità di presidente della commissione europea per i trasporti affermò che la realizzazione della tratta di Corridoio 5 che interessa il Veneto e la nostra regione è fortemente in ritardo, che l’UE avrebbe dato priorità di finanziamento alla progettazione delle tratte transfrontaliere (cosa effettivamente avvenuta), ma che le risorse necessarie alla realizzazione delle opere avrebbero dovuto essere garantite dai rispettivi governi nazionali.
Sono passati quasi quattro anni (giova ripeterlo), le risorse non ci sono e ove ci fossero, sarebbero sicuramente inferiori alle disponibilità di allora (banche ed imprese con i vari provvedimenti anticrisi sono state destinatarie di drenaggi di denaro impressionanti nei mesi scorsi). Costa ci dice chiaramente che un impegno concreto, anche del Governo italiano, non c’é. Nel frattempo il tempo passa, altri corridoi sono in fase di completamento, sta crescendo il livello di conflittualità ed opposizione sui territori, lo stesso progetto esistente e già finanziato (10 milioni di euro) della Trieste - Divača viene rimesso in discussione (si cerca, saggiamente, di trovare una soluzione non impattante per la Val Rosandra) e il sottosegretario ai trasporti Castelli viene in qualche modo costretto a ribadire (ma ormai non ci credono più nemmeno i bambini) l’interesse prioritario del Governo italiano per la realizzazione della porzione di Corridoio V° che interessa i nostri territori e della TAV.
Non sarebbe ora di finirla e di cominciare di dare ascolto a quanti – l’assessore regionale Riccardi tra questi – stanno dicendo da anni che vanno adeguati i tracciati esistenti all’alta capacità e che nei confronti della Slovenia va aperto un confronto serrato per il collegamento ferroviario tra i porti di Capodistria e Trieste, lasciando perdere altre progettazioni e priorità semplicemente velleitarie? Una scelta in tal senso comporterebbe di realizzare 6 chilometri di tracciato in superficie contro un’ipotesi alternativa di 38 chilometri di tracciato interrato in profondità. Una spesa normalmente sostenibile e preventivabile, una soluzione a basso impatto contro un costo elevatissimo che non si può nemmeno preventivare con approssimazione e dall’impatto notevole: in un paese normale non si perderebbe nemmeno tempo a discutere di cosa convenga fare…

Trieste, 23.11.2009
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE

mercoledì 11 novembre 2009

Incontro dei capigruppo d’opposizione con delegazione FIOM

I capigruppo d’opposizione in consiglio regionale (o loro delegati) Kocijančič, Colussi, Pupulin, Agnola e Pustetto hanno incontrato una delegazione della FIOM CGIL, composta dal segretario regionale Gianpaolo Roccasalva e dai segretari provinciali di Trieste e Pordenone, Stefano Borini e Bruno Bazzo, nell’ambito delle mobilitazioni a favore del referendum, contro l’accordo separato sottoscritto da Governo, FIM CISL e UILM e per una corretta informazione mediatica sulle vertenze dei metalmeccanici in atto e, più in generale, sui problemi del lavoro, che ieri hanno coinciso con un presidio di otto ore davanti alla sede della RAI regionale.

Nel corso dell’incontro gli esponenti sindacali hanno trasmesso alle rappresentanze politiche ed istituzionali i contenuti della piattaforma rivendicativa e chiesto il sostegno attivo per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla democrazia sindacale nei luoghi di lavoro e per la certificazione della reale rappresentanza sindacale che la FIOM intende proporre a breve a livello nazionale.

Trieste, 11 novembre 2009



Igor Kocijančič

Consigliere regionale PRC - SE

martedì 10 novembre 2009

DICHIARAZIONE A SOSTEGNO DI MAURIZIO FOGAR
E DEL CIRCOLO CULTURALE ERCOLE MIANI

In questi anni il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea ha costantemente seguito con grande attenzione tutta la vertenza della Ferriera di Servola, con numerosi interventi e proponendo anche varie iniziative di confronto e di mobilitazione. Le richieste specifiche di valorizzazione e finanziamento del Circolo Culturale Ercole Miani sono state da noi sostenute nelle sedi istituzionali ed anche nell’ambito di iniziative pubbliche dai nostri rappresentanti eletti. Ribadiamo quindi, anche in questa sede, un giudizio negativo sull’operato del centrodestra alla guida di Comune e Regione che, nei fatti, in tutti questi anni si è limitato furbescamente a trarre ampi consensi dalla “solita” politica degli annunci. Sosteniamo quindi anche la richiesta di una ulteriore riunione della Conferenza dei Servizi, perché ci sembra opportuna, a maggior ragione dopo la conferenza stampa delle organizzazioni sindacali che hanno aperto un confronto proprio sulla questione della sicurezza.

In questi anni abbiamo operato per tentare di evitare uno scontro tra rivendicazioni dei cittadini ed interessi dei lavoratori - consapevoli che la soluzione della vicenda arriverà solo nel momento in cui vi sarà una chiara convergenza di obiettivi tra cittadini e lavoratori. Nel ’95 lo stabilimento venne salvato da una mobilitazione comune che vide la città schierarsi. Oggi, all’interno della crisi ed alla luce delle intenzioni di chiusura più volte formulate dalla Severstal-Lucchini, riteniamo si possa ripresentare la possibilità di una mobilitazione comune in difesa dei livelli occupazionali e contro lo sfruttamento intensivo del territorio, unendo cittadini e lavoratori in una difesa comune della salute di tutti.

Su questo percorso ci siamo trovati varie volte in disaccordo con le scelte tattiche operate dal Circolo Miani e dal suo ex presidente Maurizio Fogar, ma questo non ci ha impedito di mantenere un rapporto di continuo confronto e di collaborazione in diverse occasioni - a partire dall’esperienza comune all’interno del Forum Ferriera. Siamo convinti che alla radice della vertenza Ferriera ci siano evidenti ragioni economiche che vanno contrastate con azioni collettive, sia all’interno della fabbrica con scioperi incisivi (vanno cambiate le regole sulla salvaguardia impianti che permettono alla Severstal di fare la normale produzione anche duranti gli scioperi), sia all’esterno. Su questo terreno siamo disponibili ad impegnarci e chiediamo pubblicamente a Maurizio Fogar di interrompere lo “sciopero dei medicinali salvavita” e a tutti gli altri di discutere assieme le forme più appropriate per raggiungere obiettivi significativi.

Trieste 6 novembre 2009

Igor Kocijančič, consigliere regionale PRC – SE

Paolo Hlacia, Commissione Lavoro PRC – SE Trieste

mercoledì 4 novembre 2009

INTERROGAZIONE REGIONALE

Consiglio Regionale

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia


X LEGISLATURA

INTERROGAZIONE AL PRESIDENTE DELLA REGIONE FVG O AL COMPETENTE ASSESSORE

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA


OGGETTO: Situazione di criticità presso lo Slovenski Deželni Inštitut za Poklicno Izobraževanje – Istituto Regionale Sloveno per l’Istruzione Professionale.Quesiti vari.-


Il sottoscritto consigliere regionale

Rilevato che presso lo Slovenski Deželni Inštitut za Poklicno Izobraževanje – Istituto Regionale Sloveno per l’Istruzione Professionale con sede centrale a Trieste sono intervenuti, tra agosto e settembre di quest’anno alcuni importanti cambiamenti e che questo ente di formazione professionale ha assunto una nuova ragione sociale e denominazione - Impresa Sociale “Ad Formandum” che oltre a continuare ad occuparsi di formazione professionale amplierà il proprio ventaglio di offerta formativa anche all’ambito della cosiddetta alta formazione ed alla formazione post universitaria con percorsi e programmi di attività di formazione commerciale altamente qualificata;

Rilevato altresì, che da quanto riportato dalla stampa locale, in particolar modo dal quotidiano Primorski dnevnik, a motivazione, non esclusiva, della modifica di ragione sociale vi sarebbe anche un problema di relazioni con gli uffici della competente Direzione regionale ed un’asserita diminuzione di trasferimenti dedicati, inferiori del 5,9% dalla Regione e del 20,5% dal Fondo Sociale Europeo che avrebbero concorso a determinare significativi disavanzi nel bilanci 2007 e 2008 dell’Istituto, tali da ricondurre ad una previsione iniziale di sei esuberi tra personale docente ed amministrativo;

Ritenuto che nel 2010 i proventi dal FSE potrebbero subire ulteriori diminuzioni stante la prevista utilizzazione di risorse per il finanziamento della CIG in deroga;

Dato atto che il nuovo soggetto Agenzia Sociale “Ad Formandum” ha recentemente presentato pubblicamente un programma di attività che dovrebbe coniugare il settore della formazione professionale con quello della formazione specialistica altamente qualificata;

Preso atto che da un confronto informale con i competenti uffici regionali allo scrivente risulta che l’IRSIP, all’imminente vigilia dell’anno scolastico in corso ha richiesto 30 giorni di proroga perché non in regola con le procedure di accreditamento dei docenti, dei tutor e del personale amministrativo e che gli stessi uffici hanno evidenziato varie criticità negli atti amministrativi presentati;

Rilevato che a tutt’oggi, quale primo ed unico effetto del paventato rilancio dell’IRSIP si segnala la collocazione in cassa integrazione in deroga di 5 dipendenti a tempo indeterminato (quelle con maggiore anzianità di servizio - 3 docenti, 2 amministrative), peraltro tutte in possesso del previsto accreditamento regionale e che a fronte di tale provvedimento si sarebbe proceduto a nuove assunzioni a tempo determinato e part time e ad un improprio utilizzo del personale, che vede collocato in cassa integrazione personale in possesso di competenze adeguate per l’insegnamento di determinate materie attualmente assegnate a docenti e consulenti esterni;

Ritenuto doveroso che la Regione FVG, in qualità di principale finanziatore e sovvenzionatore dei corsi di formazione professionale, abbia un quadro chiaro e completo della situazione presso l’IRSIP;

tutto ciò premesso

Interroga la Giunta regionale per sapere

  1. Se vi siano state sensibili diminuzioni di stanziamenti o contributi regionali dedicati all’attività dell’IRSIP nell’ultimo triennio, stante anche la prevista diminuzione di disponibilità dal FSE per la parte di risorse attinte dallo stesso che andranno utilizzate per la cosiddetta cassa integrazione in deroga .
  2. Se gli uffici della competente Direzione regionale siano a conoscenza dei sopravvenuti cambiamenti e siano in possesso dell’intera documentazione riguardante la costituzione dell’Impresa Sociale Ad Formandum e della posizione dell’IRSIP all’interno del nuovo soggetto giuridico.
  3. Se l’Associazione Temporanea di Imprese EFFE.PI sia a conoscenza dei sopravvenuti cambiamenti e della costituzione dell’Agenzia Sociale Ad Formandum e della posizione dell’IRSIP all’interno del nuovo soggetto giuridico.
  4. Se le richieste, da parte della direzione dell’IRSIP, di ulteriori proroghe in ordine alle difficoltà di accreditamento abbiano consentito di superare le difficoltà ed i problemi alla base della richiesta di proroga.
  5. Se vi siano state, da parte della Direzione regionale competente, note di rilievo in ordine alla gestione amministrativa;
  6. Se nell’ambito degli enti di formazione sia possibile procedere a nuove assunzioni di personale a fronte di una situazione complessiva che vede cinque unità di personale (su 13 complessive) già collocato in cassa integrazione in deroga.

Trieste, 4 novembre 2009

Igor Kocijančič

Consigliere regionale PRC - SE

Presidente gruppo consiliare regionale La Sinistra L'Arcobaleno

Ha ragione il sindacato:

prima di chiedere sacrifici
agli altri bisogna essere disposti a farli

Non so a cosa sia dovuta l’ultima uscita estemporanea del collega Ciani, che curiosamente chiede a lavoratrici e lavoratori del Comparto Unico, di peggiorare “volontariamente” la propria situazione finanziaria, rinunciando ad un’ora di retribuzione al giorno (sarebbero 25 o 30 al mese, l’equivalente della retribuzione di una settimana di lavoro) per avvicinarsi maggiormente alla posizione di lavoratrici e lavoratori di altri settori già pesantemente colpiti dalla crisi. Sono abituato a vedere lotte e rivendicazioni di lavoratrici e lavoratori per migliorare la propria condizione e resto convinto che facciano bene a continuare a rivendicare ciò che loro spetta per contratto e per accordi stipulati con la parte datoriale e non ancora onorati.
Resto convinto che non si può chiedere ulteriori sacrifici “agli altri” predicando da posizioni privilegiate e lo status di consigliere regionale lo è indubbiamente, a maggior ragione di questi tempi. Perciò ritengo che i Presidenti Ballaman e Tondo farebbero bene a prendere in seria considerazione la proposta del segretario regionale della CGIL, Franco Belci. Il nostro consiglio regionale ha già provveduto, con il Presidente Tesini, ad una diminuzione dell’indennità consiliare del 10%. Assumendo un indirizzo simile, motivato proprio dalla forte crisi che morde svariati settori, magari approvandolo nell’ambito della finanziaria (un’ulteriore decurtazione del 10% delle indennità consiliari ed assessorili a partire da gennaio 2010 fino alla fine della legislatura) arriveremmo alle tre mensilità pro capite di cui alla proposta Belci.
Mi dichiaro pronto fin d’ora a votare una proposta simile o analoga.

Trieste, 04.11.2009
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE

dalla Corte Europea un provvedimento di laicità

La Corte Europea dei diritti dell’uomo, nel pronunziarsi contro la presenza dei simboli religiosi nei luoghi pubblici, afferma che il crocefisso nelle scuole pubbliche è contrario al diritto di libera educazione religiosa. Si tratta di un pronunciamento molto importante, che rende giustizia non solo alla persona che promosse il ricorso ormai otto anni orsono, ma anche a tutti quei docenti licenziati per essersi opposti alla presenza del crocefisso nelle aule scolastiche e ai genitori di alunni di altre religioni. Si tratta di un gesto di autentica laicità e di rispetto della Costituzione Italiana, dei non credenti, ma anche di tutti quei cattolici e cristiani credenti che ritengono non si possa, né debba insinuare la religione attraverso accordi e strumenti legislativi ormai obsoleti (leggi Concordato), che andrebbero assolutamente rivisti ed attualizzati.

Trieste, 04.11.2009
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE