giovedì 19 agosto 2010

FERRIERA FERRAGOSTO

Dopo l’intervista pubblicata dal Piccolo di Trieste l’altro giorno sul mancato rinnovo del contratto a tempo determinato ad un operaio della Ferriera che era rimasto vittima di un grave infortunio emergeranno altre “scomode verità” sul trattamento riservato ai lavoratori all’interno dello stabilimento servolano. Condizioni di lavoro che sono state subite perchè i lavoratori sono sottoposti al ricatto occupazionale.

E’ significativo che le denunce giungano sempre dopo un licenziamento, dopo un infortunio e invece i lavoratori che sono in produzione osservino un rigoroso silenzio.

Sul ruolo di certi sindacalisti che si fanno ambasciatori dell’azienda il nostro giudizio è netto: si comincia con la concertazione e si finisce a cogestire i problemi con l’ufficio del personale rinunciando al ruolo e ai compiti di tutela dei lavoratori.

Rilanciamo la proposta che avevamo avanzato su un nostro stampato nel febbraio di quest’anno . La magistratura dovrebbe predisporre un meccanismo protetto per raccogliere le testimonianze dei lavoratori costretti al silenzio in questi anni dal ricatto occupazionale. Solo partendo da una “completa “ conoscenza di ciò che succede all’interno dello stabilimento, solo acquisendo le dirette testimonianze dei dipendenti su come si lavora e quali sono i rischi si può cominciare a ragionare e proporre le scelte opportune per costruire un progetto per la città che risolva anche il nodo Ferriera.

Questo pezzo di verità che è emerso dall’intervista pubblicata dal Piccolo può essere un inizio e non un semplice episodio ferragostano.

Igor Kocijancic

Consigliere regionale FVG

Rifondazione Comunista – S E

TRIESTE 19 agosto 2010