lunedì 30 maggio 2011

Specificare contenuti proposte Regione FVG a Governo in merito a Superporto.-

Consiglio Regionale
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

X LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

(ARTICOLO 163 REGOLAMENTO INTERNO CONSILIARE)

CONSIGLIERE INTERROGANTE: Igor Kocijancic

GRUPPO CONSILIARE LA SINISTRA L’ARCOBALENO

OGGETTO: Specificare contenuti proposte Regione FVG a Governo in merito a Superporto.-


TESTO
Premesso che recentemente, in data 27 maggio 2011, la stampa locale ha presentato sommariamente i contenuti di una proposta che la Giunta regionale del FVG ha trasmesso o intende trasmettere al Governo nazionale allo scopo di ottenere uno specifico decreto legislativo per favorire la realizzazione del cosiddetto Superporto di Monfalcone;
Rilevato che, da quanto riportato dalla stampa, si evince che tra i contenuti della proposta vi sarebbe una serie di opere urgenti e necessarie al rilancio del sistema logistico del FVG, ma che non si fa alcuna menzione del Porto di Trieste né della piattaforma logistica, ancora in attesa di veder deliberato dal CIPE l’importo necessario all’avvio dei lavori;
Rilevato infine che appare quantomeno incerto l’assetto giuridico in base al quale il governo potrebbe procedere nel senso auspicato della Giunta regionale;

Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere regionale chiede al Presidente della Giunta Regionale ed all’assessore competente

1. Di poter conoscere esattamente i contenuti della proposta in materia di Superporto che la Giunta regionale intende trasmettere al Governo nazionale, i motivi dell’esclusione del Porto di Trieste dal novero delle proposte e di sapere su quale presupposto giuridico verterà la nomina del commissario straordinario.

Trieste, 30 maggio 2011


Igor Kocijančič
Consigliere regionale e Presidente del Gruppo
La Sinistra L'Arcobaleno

giovedì 26 maggio 2011

“Antonione è un bugiardo opportunista”

La lettera che il candidato sindaco Antonione sta mandando alle triestine e triestini è un appello elettorale infarcito di menzogne. Non potendo contare su proposte e progetti non gli resta che il tentativo di emulazione del premier. Il pericolo per Trieste sarebbero cinque potenziali eletti di Rifondazione Comunista e di Sinistra e Libertà (riportato in grassetto). Poi inizia la sequela di menzogne:
Sono contrari alla modernizzazione dei collegamenti infrastrutturali (No Tav). Essere No Tav non significa essere contrari alla modernizzazione ed al miglioramento dei collegamenti infrastrutturali, lo abbiamo spiegato tante volte e continueremo a farlo.
Vogliono destinare improtanti risorse ai nomadi favorendoli nelle assegnazioni delle case e dei posti di lavoro(?) a scapito dei nostri ragazzi. Siamo sempre stati per l’integrazione di rom e sinti (chi sono i nomadi?) e le assegnazioni sono disposte in base a leggi regionali, peggiorate dai suoi alleati della Lega Nord e che l’Unione europea ha più volte impugnato.
Vogliono omologare le coppie omosessuali alla famiglia tradizionale sottreaendo così a quest’ultima importanti risorse. E’ universalmente risaputo che il Comune, anche in questo settore, non può far altro che applicare le norme statali e regionali. Menzogna colossale.
Vogliono realizzare indicazioni e insegne bilingui su tutto il territorio comunale con una spesa pubblica rilevantissima. Altra menzogna colossale. Anche i muri sanno che si tratta di applicare la legge nazionale 38/2001 e che le risorse sono già stanziate.
Possiamo immaginare che Antonione affidi a ghost writers improvvidi la stesura dell’ultimo appello elettorale, ma non che non dia almeno un’occhiata al testo.
Non ci sono altre possibilità: o è vittima di un ‘insolazione o è semplicemente un bugiardo opportunista che falsa la realtà.

Trieste, 26.05.2011
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno

mercoledì 25 maggio 2011

“Porto: strumentali le proteste di terminalisti, armatori e spedizionieri contro lo sciopero dei lavoratori portuali”

Sorprende alquanto che nessuna delle tante cassandre, tra questi Maneschi e Samer, che in questi giorni stanno prefigurando un futuro nero per il porto di Trieste, addossandone la colpa alle “conseguenze” dello sciopero dei lavoratori portuali, non abbia protestato all’inizio di febbraio di questo anno, quando Trieste era stata invasa dai TIR destinati alla Turchia che erano in attesa di imbarco nel nostro scalo perché in quei giorni il porto di Marsiglia era bloccato da uno sciopero dei portuali francesi (cfr. articolo di Paolo Rumiz dd. 12 febbraio 2011 su Il Piccolo).
Le inevitabili perdite di traffico ascrivibili allo sciopero di questi giorni in realtà sono state già recuperate, nel conteggio annuale, dall’eccezionale quanto inaspettato afflusso di mezzi pesanti in quelle giornate. Possiamo supporre che anche i terminalisti e gli imprenditori francesi del settore avranno previsto scenari grami e utilizzato toni apocalittici contro i lavoratori marsigliesi in sciopero.
Invece di dare la stura allo squallido gioco delle parti questi signori potrebbero spiegare le proprie responsabilità nel mancato rilancio di traffici, piuttosto che confidare sulla “durezza” degli scioperi francesi e greci per incrementare di qualche migliaio di TEU le proprie statistiche.
Intanto i portuali triestini, oltre alla solidarietà di molti scali italiani, hanno incassato anche la solidarietà dei colleghi di Capodistria e di Fiume. Giova rammentare che ai portuali di Capodistria negli ultimi anni era bastato minacciare lo sciopero per vedere accolte da Luka Koper tutte le richieste di aumento salariale e miglioramento delle condizioni di lavoro. I vertici del Porto di Capodistria non lo fecero perché mossi da ragioni filantropiche, ma perché ritennero fosse una soluzione preferibile alla possibile temporanea perdita di traffici.

Trieste, 25.05.2011
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno

martedì 24 maggio 2011

“Sulla vertenza Porto di Trieste”

Le vicende di questi giorni stanno mostrando il fallimento del “modello Trieste”: ossia una organizzazione del lavoro portuale fondata sulla sostanziale cancellazione della Compagnia, sulla frammentazione del lavoro (classificato impropriamente come articolo 16) realizzata attraverso decine di imprese messe in concorrenza le une con le altre.
Questo modello ha determinato la compressione salariale e la cancellazione di diritti scatenando quella che abbiamo chiamato la “guerra delle braccia”.
Nel Porto di Trieste sono autorizzate a operare diverse cooperative che vengono messe in concorrenza tra loro dai terminalisti i quali premono per l’abbassamento delle tariffe. Le tariffe concretamente applicate – aldilà di quanto formalmente stabilito – costituiscono la ragione principale della mancata applicazione del Contratto Unico dei Porti. Chi applica correttamente il contratto viene “strangolato”: questo è il caso della Cooperativa Primavera.
I terminalisti del Porto di Trieste non possono credere di competere a livello internazionale giocando esclusivamente sull’abbassamento dei salari e sulla cancellazione dei diritti dei lavoratori.
Si tratta di una concorrenza al ribasso che non produce nulla di positivo per nessuno: né per i lavoratori (le prime vittime di questo sistema), né per il Porto nel suo insieme, né per il territorio che rischia di perdere i vantaggi della presenza di un Porto funzionante e qualitativamente elevato.
L’efficienza di un Porto e la tutela piena dei lavoratori vanno di pari passo.
I sistemi portuali che si confrontano a livello internazionale fanno degli investimenti, della qualità dei servizi e della valorizzazione del lavoro portuale i loro punti di forza.
Per questo riteniamo che i principali soggetti in campo (Autorità Portuale, Istituzioni locali e Regione, soggetti imprenditoriali) debbano fare fino in fondo la loro parte trovando una soluzione concreta al problema del Porto di Trieste.
La soluzione va trovata con gli strumenti che già oggi la normativa fornisce ed in particolare nell’ambito delle possibilità offerte dall’articolo 17. Non entriamo nel merito tecnico delle varie opportunità fornite dall’articolo 17. Non ne escludiamo nessuna, purché siano funzionali alla tutela dei livelli occupazionali e in grado di garantire dignitose condizioni di lavoro ai lavoratori.
Non escludiamo nemmeno la soluzione alternativa a quella della gara, ossia la costituzione di una Agenzia (articolo 17) che, tra l’altro, avrebbe il merito di costituire un pool di prestazioni di lavoro il cui utilizzo sarebbe maggiormente garantito da un meccanismo di responsabilizzazione dei terminalisti stessi.
La soluzione esiste. Serve la volontà politica di realizzarla.

Trieste, 24.05.2011
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno

“Ballottaggi: non votate per l’uomo che scappa!”

Ha attinto al repertorio classico (“non lasciamo la città in mano ai comunisti”), ha rischiato di farsi “bruciare” da una Fiamma Tricolore forte dell’ 0,5% dei suffragi del primo turno e di non potersi apparentare proprio con nessuno, nemmeno con la Lega Nord.
Da ultimo, ha pensato bene di scappare dai giornalisti, che stavano semplicemente facendo il proprio mestiere. Ma un candidato sindaco che non sa fare niente di meglio che fuggire davanti a un po’ di giornalisti, cosa farà davanti a difficoltà ben più serie, nel malaugurato caso dovesse diventare sindaco?
Alle triestine ed ai triestini ci sentiamo di dare un solo consiglio: non votate per l’uomo che scappa.

Trieste, 23.05.2011
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno

sabato 7 maggio 2011

“Dopo ennesimo flop Superporto, a Trieste rimane l’emergenza del lavoro portuale.”

Era già tutto previsto, come cantava Cocciante. Noi l’abbiamo capito subito, ma nessuno dei media locali, né ieri né ieri l’altro ha ritenuto interessante pubblicare un comunicato di poche righe nel quale si spiegava senza tanti giri di parole di come l’incontro di mercoledì scorso a Roma - dal quale era uscito con grande clamore mediatico, il rilancio del progetto Unciredit per il cosiddetto Superporto di Trieste e Monfalcone – non fosse altro che una boutade elettorale.
Ieri abbiamo appreso che proprio mentre il Governo stava trattando il rilancio del progetto Unicredit e stava assumendo il solenne impegno, con i vertici di Unicredit e della Regione Friuli Venezia Giulia, di non finanziare altre infrastrutture portuali in Italia, il CIPE deliberava lo stanziamento di 106 milioni di euro a favore del progetto di isola off shore per il potenziamento del Porto di Venezia. Forse all’interno di quei 106 vi sono anche i 30 milioni promessi per la piattaforma logistica del Porto di Trieste. Tondo forse adesso avrà capito perché Brunetta non ha partecipato a quella riunione e non si è scomposto più di tanto…
E nell’attesa di conoscere le opinioni di candidati e dirigenti politici di rilievo regionale e nazionale in merito all’ennesima beffa ai danni di Trieste e Monfalcone, ci piacerebbe che qualcuno si occupasse anche dell’emergenza che ha colpito i lavoratori della cooperativa Primavera, secondo un copione già conosciuto, e non casuale, in base al quale era stata fatta fuori recentemente l’Impresa Portuale (ex Compagnia). Sembra che almomentoalcuni di loro verrebbero assorbiti dalla Compagnia Portuale di Monfalcone, che si troverebbe così ad operare nel Porto di Trieste. Probabilmente da un punto di vista tariffario la cosa risulterà più vantaggiosa per gli operatori, mentre dal punto di vista retributivo significherà un peggioramento per i lavoratori.
Ci sarebbe, come c’era anche ai tempi dell’uscita di scena dell’Impresa Portuale, circa due anni fa, una soluzione espressamente prevista dalla legge, che consentirebbe ai lavoratori attualmente in crisi di non diventare “esuberi”: ampliare in base alla legge 84/94 il novero di lavoratori ex art. 17. Dovrebbe essere un obiettivo perseguito in primis dall’Autorità Portuale, potrebbe (e dovrebbe) diventare una proposta condivisa e trasversale di tute le forze poltiche in questa città. Se non sarà così significa solo che del destino di questi lavoratori in realtà a nessuno importa nulla.

Trieste, 07.05.2011
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno

venerdì 6 maggio 2011

“Svelato l’arcano sul Superporto Unicredit”

“Svelato l’arcano sul Superporto Unicredit”

Svelato il mistero sull'asserita “improvvisa e forte valenza operativa” dell’accordo sottoscritto ieri a Roma sull’imminente “decollo” del Superporto Unicredit Trieste e Mionfalcone: tra dieci giorni ci saranno le elezioni amministrative a Trieste e Monfalcone, ma non a Venezia.
Casualmente assente dalla riunione romana il ministro Brunetta, sponsor del progetto di “porto isola off shore” per Venezia, che sicuramente sosterrà l’impegno, assunto dal Governo, di non finanziare altri progetti di infrastruttura portuale diversi da quello per Trieste e Monfalcone.
Il ministro Matteoli prevede di perfezionare e concludere la procedura per la definizione del progetto Unicredit entro l'estate.
Passata la festa (le elezioni), gabbato lo santo (Trieste, Monfalcone e tutti i creduloni).

Trieste, 05.05.2011
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno