sabato 25 febbraio 2012

IL CIP6 VALE UN MILIONE DI EURO AL MESE

L’assessore Seganti in questi giorni ha completato la risposta ad una mia interrogazione del giugno scorso sulla vertenza della Ferriera di Servola. Credo che il dato sulla consistenza del contributo annuale CIP6 che viene erogato alla centrale Elettra per la produzione di energia elettrica dal recupero dei gas forniti dalla Ferriera di Servola debba entrare nel dibattito cittadino ed essere commentato da tutti gli attori - istituzionali o meno - che si sono confrontati in questi anni con la questione della Ferriera.
Nel 2010 la Elettra Produzione srl ha incassato un contributo di 11.850.000 euro (undici milioni e cinquecentomila euro), poco meno di un milione di euro al mese. Rammento a chi commenterà questa cifra, pagata direttamente dai cittadini con l’aumento nelle bollette del 6%, che si tratta di un contributo ridotto rispetto a quello che era stato versato per i primi dieci anni della convenzione e ricordo inoltre che i Fondi finanziari inglesi proprietari di Elettra si erano iscritti ad un elenco per ottenere l’anticipo di tutto il contributo da qui al 2015 (data di scadenza prevista per l’erogazione del CIP 6)
Ora le indiscrezioni sul protocollo di intesa e il piano industriale della Lucchini per Trieste indicano scadenze e impegni precisi. Vediamoli:
1) La Lucchini spa ha aggiornato la chiusura inizialmente indicata per dicembre 2013 al 2014 per l’altoforno e a tutto il 2015 per la cokeria.
2) Gli investimenti per la manutenzione a garanzia della continuità operativa per i prossimi quattro anni, fino al 2015, risultano essere per 2 milioni e mezzo dalla Lucchini spa e per 18 milioni dalla Servola spa , quindi dall’attività dello stabilimento di Trieste.
3) Non ci saranno investimenti superiori ai 2 milioni e mezzo di euro da parte della Lucchini spa e non vi sarà quindi alcuna ricaduta sul territorio triestino e sullo stabilimento siderurgico nell’ipotesi di eventuali rinegoziazioni con le banche o di sblocchi di crediti attualmente congelati dalla magistratura.
4) Gli interventi economici per la continuità dell’attività produttiva si limitano quindi ai diciotto milioni di euro che dovrebbero essere trovati all’interno delle attività dello stabilimento triestino, e quindi direttamente riconducibili in buona parte al contributo CIP6 che permette ad Elettra di continuare a produrre energia dall’acquisto dei gas dalla Ferriera.
5) Non c’è alcuna assicurazione per danni ambientali o previsione di spesa da parte della Lucchini per quanto riguarda la parte aziendale di responsabilità nella bonifica del sito al momento della chiusura.

Siamo di fronte ad una attività produttiva e ad uno stabilimento che il protocollo definisce non più compatibile con il contesto territoriale in cui è inserito. Ci aspettano ulteriori quattro anni con l’impegno a spendere per la manutenzione circa 20 milioni di euro in totale mentre la centrale di cogenerazione incasserà, visti i dati del 2010, circa 48 milioni di euro di contributo CIP6 di cui una buona parte andrà a potenziare i fondi di finanziamento inglesi e gli stessi investitori.

Trieste ha bisogno di un accordo di programma che tracci un progetto per il futuro, ma come ben sappiamo non bastano parole o idee, servono anche investimenti in denaro contante. In una situazione straordinaria quale è quella presente, il Governo può fare interventi straordinari dirottando i soldi dei cittadini dal CIP6 ad un fondo per Trieste, eliminare le regalie del governo Berlusconi e investire gli euro nella loro destinazione originaria, cioè di supporto alle produzioni di energia rinnovabile: sarebbe già come aprire una porta per nuovi insediamenti produttivi nel nostro territorio.

Trieste, 24.02.2012
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno