L’interesse dimostrato in aula per il disegno di
legge riguardante la disciplina della portualità regionale è risultato, finora,
inversamente proporzionale alla rilevanza attribuitagli dalla giunta regionale
e dai media locali. Il fatto che non si sia riusciti a procedere con la
discussione dell’articolato, malgrado l’esaurimento della discussione generale
già nel primo pomeriggio è significativo.
Ribadendo il rischio di contraddizione giuridica e
rimandando, in materia, alle puntuali ed acute osservazioni del prof. Bartole
(cfr. Il Piccolo di sabato, 19 maggio 2012), che alludono al velleitarismo
legislativo regionale, rimane anche un interrogativo riguardante il senso di
questo provvedimento, che sembra non convincere nemmeno chi dovrebbe sostenerlo
con convinzione, l’attuale maggioranza regionale.
Questo DDL è ciò che resta dopo due anni di convegni
e di tentativi di “lancio” del cosiddetto progetto Unicredit e di potenziamento
del porto di Monfalcone, che quale primo effetto concreto della norma vedrà il
proprio declassamento da porto di rango nazionale a scalo di interesse
regionale. Inoltre, in un momento in cui sono state finalmente sbloccate ed
assegnate dal CIPE le risorse per la piattaforma logistica del Porto di
Trieste, aprendo una nuova serie di opportunità, sarebbe stato certamente più
produttivo ragionare da subito in termini di estensione dell’Autorità Portuale
di Trieste anche agli scali di Monfalcone e Porto Nogaro nell’ottica di
contribuire fattivamente almeno in questa regione al sistema di porti dell’Alto
Adriatico, sul quale a parole sembrano tutti d’accordo, piuttosto che ostinarsi
a discutere una norma di carattere interlocutorio e transitorio, che dovrà
essere comunque adeguata.
Giova ricordare, senza nulla togliere ai porti di
Monfalcone e San Giorgio di Nogaro, che Trieste è, malgrado gli attuali limiti
e la crisi il secondo porto nazionale per tonnellaggio movimentato e che
rimane, assieme a quello di Genova, lo scalo più importante per le
comunicazioni con l’Europa, soprattutto per i collegamenti con l’est europeo.
Inoltre è lo stesso Statuto del FVG che conferisce al Porto di Trieste valenza
e rilevanza centrale e strategica regionale, appare quindi ancora più
difficilmente comprensibile, allo stato attuale, la creazione di una dimensione
portuale regionale che prescinda da un ragionamento complessivo della
situazione dei porti della regione.
Trieste,
23.05.2012
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente
gruppo consiliare La
Sinistra L'Arcobaleno