martedì 16 giugno 2009

intervento al Comitato Politico Nazionale 13-14 giugno

CPN 13 e 14 giugno 2009
Intervento di Igor Kocijančič


Leggendo i resoconti dei lavori della Direzione Nazionale ed anche oggi, ascoltando questo dibattito, mi sembra di essere capitato a Macondo. Chi ha letto “Cent’anni di solitudine” ricorderà che, a un certo punto della narrazione, gli abitanti del villaggio di Macondo iniziano progressivamente a perdere la memoria fino a dimenticare il significato delle parole con le quali avevano scritto i nomi di vari oggetti per non dimenticare cosa fossero. In questo CPN si sta confondendo la linea politica con il progetto di aggregazione a sinistra, la lista comunista ed anticapitalista con l’unità dei comunisti. Eppure abbiamo approvato poco più di tre mesi fa un documento che specificava cosa fosse la lista - il risultato di un confronto programmatico su contenuti condivisi per le elezioni europee, che il confronto con il PdCI sarebbe continuato indipendentemente dall’esito elettorale ed anche che l’unificazione dei due partiti comunisti non fosse affatto scontata.
L’adeguatezza di un progetto politico non si misura esclusivamente con l’efficacia che esso può determinare a breve termine sull’esito elettorale. Ho sentito molti compagni della mozione due parlare della necessità di una proposta chiara e forte, senza peraltro nemmeno tentare di articolare questa proposta. Nella relazione del segretario, che condivido, c’è una proposta delineata, una base concreta dalla quale ripartire: a qualcuno sembrerà insufficiente, ma è molto meglio di proposte “forti” quanto astratte. E ancora, undici mesi fa a Chianciano abbiamo approvato una linea politica e sembrava ci rendessimo conto che dopo il tracollo elettorale ed il fallimento della Sinistra Arcobaleno avremmo affrontato un periodo difficilissimo, che l’affermazione di quella linea passava attraverso il fuoco incrociato delle ostilità aperte nei nostri confronti dal centro destra e da quello che un tempo era il centro sinistra, PD in testa, e della condanna ad una sostanziale estromissione dal circuito mediatico, soprattutto quello televisivo. Tutto ciò sta avvenendo dentro ad un contesto generale di regressione culturale e di disaffezione dalla politica che non abbiamo mai mancato di evidenziare nelle nostre analisi di fase. Regressione e disaffezione riguardano l’intera società italiana, quindi anche il blocco sociale al quale guardiamo e tentiamo di fare riferimento. La scissione di gennaio in minima parte e prevalentemente sul versante interno, ma soprattutto l’esplodere della crisi economica - che ha provocato ulteriore disorientamento ed ha colpito duramente il lavoro salariato in tutte le accezioni del termine, da quello “garantito” a quello precario - non potevano che peggiorare ulteriormente un quadro già di per sé problematico. Abbiamo affrontato la campagna elettorale con tutti i nostri limiti organizzativi ed interni che però in questi ultimi tre anni sono stati una costante, dai tempi dell’Unione ad oggi.
Ritengo sarebbe sbagliato che si prendesse a pretesto il risultato negativo registrato alle europee ed alle amministrative per rimettere in discussione una linea politica condivisa ma ancora non praticata o quantomeno sperimentata con scarso entusiasmo ed efficienza rispetto al trasporto con il quale era stata votata. ed approvata a larghissima maggioranza. Per questo dico subito che sono a favore di una riconferma della segreteria nazionale. Il dibattito palesa il rischio di un’ennesima discussione interna paralizzante. Quasi tutti gli interventi sono partiti dal risultato negativo del voto europeo ed amministrativo per proporre possibili soluzioni, tuttavia quasi nessuno si è soffermato sul fatto che anche contenuti buoni, condivisibili, nettamente alternativi rischiano di rimanere una categoria utopica se non vengono percepiti come obiettivi praticabili e conseguibili. Credo sia questo il principale problema delle comuniste e dei comunisti in questa fase. Non possiamo più richiamarci in senso generale alla centralità del lavoro e ad un’uscita da sinistra dalla crisi senza proposte comprensibili e pezzi di elaborazione concreta che possano risultare interessanti, perseguibili ed utili a cassintegrati, precari - a tutta quella parte di lavoro salariato che si ritrova priva di ammortizzatori sociali e di converso anche a chi ha il compito di tradurre una linea politica e slogan elettorali in proposte chiare ed utili che potrebbero servire a produrre vertenze ed aggregare consensi. Non abbiamo improvvisamente smesso di avere relazioni e rapporti con realtà di movimento, comitati territoriali ed aziende in crisi solo perché abbiamo fatto una lista unitaria con falce e martello. Da questo punto di vista direi da ripartire da quelle situazioni nelle quali è stata percepita l’utilità del nostro partito. Riferendomi alla mia regione ed al nord est in generale direi che abbiamo svolto un buon lavoro di supporto alla manifestazione nazionale della FIOM e che a quella manifestazione, anche se si tratta di una prima limitata esperienza, abbiamo potuto sperimentare in pratica anche un primo tentativo di ricomposizione della frammentazione, perché insieme ai metalmeccanici di Fincantieri vi erano anche molte rappresentanze di lavoratrici e lavoratori delle aziende in crisi del FVG.
Non credo davvero che il rilancio di questo progetto politico passi esclusivamente per una riduzione del numero di dipartimenti o per una diversa strutturazione del partito. Anche affermare che serve una struttura a rete non significa niente, perché esiste una molteplice varietà di strutturazione a rete. Di tutto ciò naturalmente si può e si deve discutere. Sottolineo però che le nostre difficoltà non derivano principalmente da limiti organizzativi o di struttura, più da altri fattori, uno di questi riguarda la praticabilità degli obiettivi indicati. Da questo punto di vista faccio l’esempio del lavoro svolto dal Dipartimento Cultura, l’unico dipartimento che, a mio avviso, ci ha consegnato un’elaborazione che è immediatamente spendibile a livello nazionale e utilizzabile anche a livello territoriale per promuovere ed alimentare vertenze. E’ naturalmente una proposta limitata a lavoratrici e lavoratori del settore culturale, ma se anche gli altri dipartimenti avessero una simile capacità di elaborazione e di proposta, allora forse ci lamenteremmo meno delle inadeguatezze del nostro linguaggio e dell’assenza di proposte concrete e praticabili.
L’esito elettorale, a non voler essere miopi, ci consegna alcuni dati concreti sui quali varrebbe la pena riflettere e adeguare le nostre modalità di iniziativa.
Evitare lo scioglimento di Rifondazione Comunista, presentarsi alle elezioni europee con un simbolo comunista e in più portatore di un progetto unitario non sono stati fattori sufficienti per dare a questo progetto una rappresentanza istituzionale al Parlamento europeo e nel GUE. Da questo punto di vista non credo sia utile esercitarsi tanto sulle presunte ragione dell’insuccesso, visto che dovremmo essere tutte e tutti consapevoli delle difficoltà nelle quali operiamo. Varrebbe piuttosto la pena di interrogarsi sul come recuperare almeno parte del consenso che le forze di sinistra (PRC – SE, PdCI, Verdi e Socialisti Uniti) registrarono nel 2004. Gran parte di quei voti avrebbe dovuto andare alla nostra Lista ed a SeL: ne mancano all’appello 2.227.703: quasi 200.000 in più di quelle che sono state le schede bianche e nulle in questa tornata.
Emerge un problema di mancanza di consenso che nel nord del paese (nel nord est in particolare) è più marcato rispetto al centro ed al sud, dove pure non me la sentirei di dare valutazioni positive al nostro risultato.
Al nord quindi il problema è sicuramente più pressante e complesso, tuttavia è innegabile che esiste un problema generale di relazione con la società che questo partito deve analizzare e comprendere, altrimenti non vi potrà essere alcun rilancio.
Un’ultima battuta su chi ha citato Obama, asserendo che gli USA, a differenza dell’Europa, stanno uscendo dalla crisi a sinistra: forse varrebbe la pena di approfondire se è vero o se invece siamo in presenza di una semplice ristrutturazione interna al capitale, nella quale sta avvenendo un semplice passaggio da un assetto produttivo tradizionale (industria bellica ed automobilistica) ad uno più innovativo (fonti rinnovabili ed energia pulita) che trae ispirazione ed alimentazione anche dalle battaglie e dall’elaborazione teorica di ambientalisti e forze di sinistra.

Roma, 13 giugno 2009
Igor Kocijančič

giovedì 4 giugno 2009

chiusura campagna elettorale Europee

Chiusura campagna elettorale con comizio
in piazza e concerto dei Kraški Ovčarji

A Trieste la Lista Comunista e Anticapitalista chiuderà la campagna elettorale per le europee con un comizio ed un concerto in piazza.
Venerdì 5 giugno, a partire dalle 21.00 in Piazza Cavana avrà luogo il comizio di chiusura, nel quale interverranno Giuliana Zagabria (segretaria provinciale PdCI), i candidati Igor Kocijančič e Sergio Minutillo e Matteo Gaddi, coordinatore della campagna elettorale per la Lista Comunista Anticapitalista nella circoscrizione Nordest.
A seguire festa in piazza e concerto di ritmi e musiche balcaniche con i Kraški Ovčarji.



Sklep volilne kampanje s shodom
Na trgu in koncertom Kraških Ovčarjev

V Trstu bo Komunistična in Antikapitalistična Lista sklenila volino kampanjo za evropske volitve s shodom in koncertom na trgu.
V petek, 5. junija, od 21.00 dalje na Trgu Cavana bo sklepni volilni shod, na katerem bodo posegli Giuliana Zagabria (pokrajinska tajnica SIK), kandidata Igor Kocijančič in Sergio Minutillo ter Matteo Gaddi, koordinator volilne kampanje za Komunistično in Antikapitalistično Listo v severnovzhodnem okrožju.
Sledilo bo praznično razpoloženje ob zvokih balkanskih melodij in ritmov skupine Kraški Ovčarji.

Trieste/Trst, 01.06.2009

LA LISTA ANTICAPITALISTA E COMUNISTA A NORD EST

LA LISTA ANTICAPITALISTA E COMUNISTA A NORD EST: PER UN PROGETTO CHE RIPARTE DAI TERRITORI. APPELLO PER IGOR KOCIJANČIČ.
Queste elezioni europee sono un'occasione importante per rilanciare l'iniziativa della sinistra di alternativa e dei comunisti del nord est valorizzando la centralità dei territori nella elaborazione delle scelte e delle forme e delle strategie politiche.
E ciò è ancora più vero nel laboratorio politico del Nord-Est che, come la storia recente ci ha più volte dimostrato, è anticipatore di processi di trasformazione sociale, economica e politica che poi hanno trovato sistematicamente terreno fertile in ben più ampi contesti transnazionali.
È di vitale importanza, in occasione delle imminenti elezioni europee, esprimere candidature locali che, al fianco delle scelte nazionali, sappiano ricostruire la centralità delle periferie, cogliendo la complessità e le articolazioni dei territori come ricchezza da contrapporre ad una idea centralistica, burocratica e sterile.
La nostra proposta è quindi quella di esprimere una preferenza di voto, congiuntamente a quelle delle due teste di lista indicate dal Partito nazionale, per Igor Kocijančič detto Igor, compagno triestino e sloveno che negli ultimi anni si è dedicato al nostro fianco all'importante esperienza transnazionale del Forum per la Sinistra Alpe Adria.
Il Forum ha saputo rappresentare un luogo di elaborazione importante per leggere i mutamenti e le dinamiche di una regione dell'Europa centrale e del suo modello economico e finanziario, di un laboratorio in cui è cresciuto il pericoloso connubio tra liberismo selvaggio e populismo xenofobo.
Il Forum è stato anticipatore della Sinistra Europea, con la consapevolezza che per radicare una prospettiva capace di risposte credibili nel complesso connubio locale/globale, la dimensione almeno Europea rimane determinante
Quella di Igor Kocijančič detto Igor è una candidatura che guarda a un progetto futuro, da costruire in piena sintonia con il Dipartimento del Nord di Rifondazione Comunista e in stretta collaborazione con le compagne e compagni austriaci, sloveni, dell’Istria Croata. in grado di generare elaborazioni politiche e proposte concrete capaci di diventare scelte nazionali del Partito.
KRISTIAN FRANZIL, segretario regionale PRC SE Friuli Venezia Giulia;
ROBERTO ANTONAZ, consigliere regionale PRC FVG;
ALESSANDRO SAULLO, segretario provinciale PRC Gorizia;
CARMELO SERACUSA, segretario provinciale PRC Udine;
FABIO VISENTIN, segretario provinciale PRC Bolzano – Sudtiroler;
RENATO CARDAZZO, segretario regionale PRC Veneto;
FRANCO PORTA, segretario provinciale PRC Trentino;
MATTEO GADDI, responsabile nazionale Dipartimento Nord del PRC;
VLADIMIR KAPURALIN, Vice presidente SRP – partito socialista operaio della Croazia;
PIETRANGELO PETTENO’, consigliere regionale PRC Veneto;
FRANKO JURI, Parlamentare della Repubblica di Slovenia con il Partito Zares;
MIRKO MESSNER KPO, Partito Comunista Austriaco;
ELIO BONFANTI, Forum Sinistra Europea Alpe Adria Trento
ELENA CARRADORI, segreteria PRC Venezia;
EMILIA BUTTURINI, segreteria regionale PRC Veneto Giovani Comunisti Verona;
FIORENZO FASOLI, segretario PRC Verona;
MAURO SCROCCARO; Forum Sinistra Europea Alpe Adria Venezia;
ANNALISA TESCARI, tesoriera PRC Veneto;
ANTONIO CARAMEL, Forum Sinistra Europea Alpe Adria Trento;
MAURO TOSI, segretario PRC Treviso;
ANTONIO SAULLE, segretario provinciale CGIL FIOM Trieste;
MOIRA FIOROT, segretaria PRC Belluno;
ALESSIO BELLIN, tesoriere PRC Venezia:
ANNALUCIA RIBERTO, segretaria PRC Rovigo;
SEBASTIANO BONZIO, segretario PRC Venezia.





ANTIKAPITALISTIČNA KOMUNISTIČNA LISTA V SEVEROVZHODNEM OKROŽJU: ZA PROJEKT ZAČENŠI OD TERITORIJEV. POZIV ZA IGORJA KOCIJANČIČA
Te evropske volitve so priložnost za preporod pobude alternativne levice in komunistov v severnovzhodnem okrožju z vrednotenjem osrednjosti teritorijev pri oblikovanju izbir ter pojavnih oblik politične strategije.
To je toliko bolj izrazito v severnovzhodnem političnem laboratoriju, saj je novejša zgodovina že večkrat dokazala, da se prav tu najprej kažejo procesi družbene, gospodarske in politične preobrazbe, ki se nato uveljavljajo na veliko širših mednarodnih razsežnostnih.
Prav zato je na bližnjih evropskih volitvah toliko bolj pomembno izraziti krajevne kandidature, ki ob tistih, ki so bile odobrene na vsedržavni ravni, lahko prispevajo k poudajanju centralnosti obrobnih območij, tako da kompleksnost in sestavljenost teritorijev tolmačijo v smislu bogastva, ki lahko kljubuje birokratski in neplodni ideji centralizma.
Predlagamo, da izrazite svoj prefernčni glas, ob preferenci za oba nosilca liste, ki ju priporoča stranka na vsedržavni ravni, za Igorja Kocijančiča, (dovolj je, da napišete Igor), tržaškega in slovenskega tovariša, ki se je v zadnjih letih skupaj z nami posvetil pomembni transnacionalni izkušnji Foruma za Levico Alpe Jadran.
Forum je bil ustrezno mesto za obdelavo in tolmačenje nastalih sprememb celotnega območja znotraj srednje Evrope ter njegovega gospodarskega in finančnega ustroja, osnovnega laboratorija, v katerem se je učvrstila nevarna zveza med divjim liberizmom in ksenofobnim populizmom.
Forum je dejansko nekako prehitel Evropsko Levico, ob zavesti, da ostaja evropska razsežnost odločilnega pomena za krepitev perspektive, ki bi bila zmožna verodostojnih in učinkovitih odgovorov v zapleteni povezavi med krajevnim in globalnim.
Igor Kocijančič Igor je kandidatura, ki gleda na bodoči projekt, ki ga bo treba izgraditi v polnem sozvočju s strankinim Departmajem za Sever v okviru Stranke Komunistične Prenove in v tesnem sodelovanju s tovarišicami in tovariši, ki so Slovenci, Avstrijci, iz hrvaške Istre, in ki lahko prispevajo k obdelavi političnih in konkretnih predlogov, ki se potem lahko uveljavijo kot izbire tudi na vsedržavni ravni.
KRISTIAN FRANZIL, deželni tajnik SKP EL FJK;
ROBERTO ANTONAZ, deželni svetnik SKP EL FJK;
ALESSANDRO SAULLO, pokrajinski tajnik SKP Gorica;
CARMELO SERACUSA, pokrajinski tajnik SKP Videm;
FABIO VISENTIN, pokrajinski tajnik SKP Bozen – Sudtiroler;
RENATO CARDAZZO, deželni tajnik SKP Veneto;
FRANCO PORTA, pokrajinski tajnik SKP Trentino;
MATTEO GADDI, odgovoren za strankin departma za Sever pri SKP;
VLADIMIR KAPURALIN, podpredsednik SRP-a – Hrvaške Delavske Socialistične Stranke;
PIETRANGELO PETTENO’, deželni svetnik SKP Veneto;
FRANKO JURI, poslanec v DZ Slovenije za stranko Zares;
MIRKO MESSNER, KPO – Komunistična Stranka Avstrije;
ELIO BONFANTI, Forum za Evropsko Levico Alpe Jadran Trento
ELENA CARRADORI, pokrajinska tajnica SKP Benetke
EMILIA BUTTURINI, član deželnega tajništva SKP Veneto – Mladi Komunisti iz Verone;
FIORENZO FASOLI, pokrajinski tajnik SKP Verona;
MAURO SCROCCARO, Forum za Evropsko Levico Alpe Jadran Benetke;
ANNALISA TESCARI, blagajničarka SKP Veneto;
ANTONIO CARAMEL, Forum za evropsko Levico Alpe Jadran Trento;
MAURO TOSI, pokrajinski tajnik SKP Treviso;
ANTONIO SAULLE, pokrajinski tajnik CGIL FIOM Trst;
MOIRA FIOROT, pokrajinska tajnica SKP Belluno;
ALESSIO BELLIN, blagajničar SKP Benetke;
ANNALUCIA RIBERTO, pokrajinska tajnica SKP Rovigo;
SEBASTIANO BONZIO, pokrajinski tajnik SKP Benetke.