giovedì 25 novembre 2010

sulla prossima nomina del Presidente dell'Autorità Portuale di Trieste

“Note riassuntive della conferenza stampa dd. 25.11.2010”

Le recenti anticipazioni ed il clamore mediatico su quello che potrebbe essere il probabile futuro della presidenza dell’Autorità Portuale di Trieste derivano essenzialmente dal nome indicato dal ministro Matteoli.
Non ci interessa qui entrare nel merito di altre anticipazioni, previsioni e connessioni ad altri livelli e ruoli istituzionali, in primis quello di futuro candidato sindaco del centro destra triestino, che riproducono la stucchevole litania delle questioni spartitorie all’interno di un PdL e di una coalizione impantanata ed improntata ormai alla mera resa dei conti tra correnti interne al PdL ed alle correnti interne, alle più recenti nuove formazioni politiche ed agli alleati sempre più rumorosi.
Ci interessa far rilevare che negli ultimi 15 anni di storia dell’Autorità Portuale di Trieste, tralasciando il periodo della presidenza Fusaroli e dei commissariamenti che si sono succeduti fino all’entrata in vigore della Legge 84/94, ovvero della nomina del dott. Lacalamita (giugno 1995) a primo Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, alla guida di questo ente si sono succeduti altri tre Presidenti e 3 o 4 commissari (il dott. Maresca nel 1999, il dott. Mucci a cavallo degli anni 2003 e 2004 e la dott.ssa Monassi nella primavera del 2006).
Senza voler far torto a nessuno, possiamo affermare che la presidenza Lacalamita si è trovata con il problema, non indifferente, di introdurre l’attuazione di un quadro ed un assetto legislativo completamente nuovo, ad oggi ancora non pienamente attuato o quantomeno applicato in modo disomogeneo in tutta Italia, la presidenza del prof. Maresca è stata caratterizzata da una forte presenza mediatica ed enunciativa (un po’ come sta succedendo adesso con il cosiddetto progetto Unicredit) – operativamente caratterizzata dalla concessione alla TICT Luka Koper il ruolo di terminalista al Molo VII, la presidenza Monassi si è distinta, così come il suo precedente periodo da segretario generale dell’AP, sul fronte delle diffide, dei ricorsi e dei controricorsi, non possiamo certo affermare che sia stata una gestione contraddistinta da particolare brillantezza e da grandi successi operativi.
Arrivati al periodo di presidenza Bonicciolli (2006-2010) possiamo affermare, sulla base di dati oggettivi e non di simpatie personali, che ci troviamo di fronte alla migliore gestione possibile degli ultimi 15 anni, che oltre ad aver fatto registrare un incremento costante dei traffici (cfr. elaborazione grafica), ha provveduto a risanare strutturalmente il bilancio portandolo da un pasivo di 4 milioni all’attuale attivo di 12,5 milioni di euro, ha avviato ed attuato una riorganizzazione interna che ha prodotto risultati certi di efficienza ed efficacia, ha provveduto a rivalutare i canoni demaniali secondo gli indici fissati a livello nazionale, ha saputo svolgere in termini certi i propri compiti autoritativi previsti per legge, senza tentare confusamente di addentrarsi in spuri tentativi di svolgere ruoli operativi, che la 84/94 prevede espressamente siano svolti da soggetti imprenditoriali terzi. E’ riuscita inoltre, questa presidenza, a portare a compimento l’approvazione del nuovo piano regolatore portuale del quale si è dibattuto per venti anni senza alcun risultato.
L’indicazione del ministro Matteoli sembra produrre un’accelerazione, riteniamo del tutto inopportuna, in direzione di una nomina, quella della dott.ssa Monassi, sulla quale pende anche il futuro pronunciamento della corte dei Conti sulla questione dei canoni di concessione Greensisam. Cosa succederebbe se vi fosse, nella primavera del 2011, quando presumibilmente la Corte dei Conti si pronuncerà, una sentenza sfavorevole alla ex e, forse, futura presidente dell’AP di Trieste.
Alla luce della lunga premessa, ma soprattutto dei dati oggettivi riportati e dei risultati ottenuti, dovrebbe essere lo stesso ministro a ritenere Claudio Boniccciolli il miglior candidato per succeder a se stesso. E, per favore, non si tirino in ballo ridicole questioni anagrafiche, che non attengono quasi mai il merito delle questioni ed i meriti delle persone.

Trieste, 25.11.2010
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE

venerdì 19 novembre 2010

“Sullo spirito delle Primarie”

Le primarie sono innanzitutto una “competizione in positivo”, occasione e strumento per ampliare la partecipazione attiva di cittadine e cittadini. Dovrebbe essere, questa, un’affermazione largamente condivisa almeno all’interno dello schieramento di forze ampio che ha sottoscritto gli indirizzi programmatici di assetto delle imminenti primarie per la scelta del prossimo candidato sindaco del centro sinistra.
E’ quindi del tutto fuori luogo parlare di frammentazione a sinistra. Sia Marino Andolina che Alessandro Metz non sono due bandierine, sono, entrambi, due candidati che parlano alla sinistra e possono, entrambi, mobilitare e accendere interessi che vanno ben al di là delle forze politiche che rappresentano e nelle quali militano. Stando alle affermazioni di Lauri sembrerebbe quasi che a Trieste SEL sia l’unica forza depositaria di proposte unitarie a sinistra. E’ invece un grave errore o quantomeno , a mio parere, non aver presentato una candidatura giovane, quale poteva essere quella di Vanja Macovaz, che, soprattutto in questa fase di fermento del mondo studentesco, avrebbe potuto suscitare molto interesse soprattutto tra i più giovani e contribuire ad una loro maggior partecipazione attiva.

Trieste, 19.11.2010
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE

giovedì 18 novembre 2010

“Fondi per la Piattaforma logistica? Magari un’altra volta…”

Ieri c’è stata, a Roma, l’ennesima seduta del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), nella quale sono stati approvati ben 16 progetti e programmi diversi, con conseguente assegnazione di risorse finanziarie e nella quale, per l’ennesima volta, non è stata nemmeno inserita all’ordine del giorno né trattata la partita relativa alla Piattaforma logistica di Trieste.
Trieste ed il suo porto sono stati lasciati nuovamente al palo da chi governa o, anche se non governa più, continua a sostenere i governi del centro destra ai vari livelli, da quello locale a quello nazionale.
In compenso è stata approvato il “progetto definitivo della piastra portuale di Taranto” con annessa assegnazione di 33,60 milioni di euro.
Riteniamo che ogni ulteriore commento sia superfluo.

Trieste, 18.11.2010
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE