giovedì 18 settembre 2008

INTERROGAZIONE

X LEGISLATURA
INTERROGAZIONE AL PRESIDENTE DELLA REGIONE FVG
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ED ORALE

OGGETTO: Ospedale Maggiore di Trieste: servizio di radiologia senza lastre.-



Il sottoscritto consigliere regionale

Premesso che allo scrivente è stato segnalato che in data odierna, al servizio di radiologia operante presso la struttura dell’Ospedale Maggiore di Trieste ad un’utente, munita di regolare impegnativa e di appuntamento fissato dal CUP per l’effettuazione di una radiografia, è stata rinviata a data successiva e ancora non meglio precisata l’effettuazione di detta radiografia per asserita mancanza ed indisponibilità di lastre;

Ritenuto, anche alla luce di altre segnalazioni pervenute in ordine a disservizi e carenze patiti dall’utenza per prestazioni sanitarie elementari non erogate dalle strutture preposte, che quanto accaduto nello specifico, ancorché incredibile ed inverosimile, sia gravissimo e denoti uno stato di inqualificabile incuria e sciatteria da parte dei vertici preposti all’approvvigionamento di materiale tecnico sanitario per le strutture operanti sul territorio;

Interroga il Presidente o l’Assessore competente

1. Per sapere se ritenga plausibile ed accettabile che ad una/un cittadina/o venga negata l’erogazione di un’elementare prestazione sanitaria quale l’effettuazione di una radiografia con le motivazioni citate in premessa.
2. Per chiedere cosa intenda fare l’assessore competente affinché simili fatti incresciosi non abbiano più a ripetersi nelle strutture sanitarie della nostra regione.



Trieste, 18 settembre 2008


Igor Kocijančič
Presidente gruppo consiliare regionale La Sinistra L'Arcobaleno

mercoledì 17 settembre 2008

“Deliri totalitari ed antidemocratici”

Oggi, pur non credendo a quello che stavo leggendo, ho avuto modo di prendere visione di un testo dei colleghi Ciani e Tononi (entrambi PdL versante AN) che definire delirante sarebbe poco. I nostri hanno inviato un’interrogazione al Presidente della Regione chiedendo di svolgere urgentemente una verifica per stabilire “quanti e quali insegnanti abbiano realmente disatteso la normale programmazione scolastica per impartire una lezione politica contro la riforma scolastica del ministro Gelmini e contro il Governo nazionali ad una platea di studenti in balia di docenti più preoccupati delle vicende politiche che della formazione dei giovani.. Le notizie apparse sulla stampa circa la protesta di alcuni insegnanti che si sono presentati a scuola con il lutto al braccio è sconcertante in se, ma se è vero che sono state impartite anche delle lezioni chiaramente politiche contro la riforma Gelmini la questione diventa molto più grave”. Nell’interrogazione si chiede inoltre di prendere in considerazione anche l’ipotesi del licenziamento, oltre alla segnalazione al ministero, come previsto dalla norma del ministro Brunetta che ipotizza il licenziamento per scarso rendimento. Verrebbe da esclamare: incredibile! Invece è tutto vero, scritto sottoscritto e presentato ad opera di due consiglieri dell’attuale maggioranza regionale che evidentemente per spirito di emulazione di alcune delle ultime uscite della Lega Nord hanno capito che per avere visibilità bisogna sparare con il cannone e più sono grosse le baggianate più spazio potranno avere. Si sono dimenticati giusto di chiedere di mandare gli insegnanti “colpevoli” al confino.
Da parte nostra non possiamo che ringraziare e solidarizzare con tutte e tutti quelle e quegli insegnanti che hanno dato prova di grande senso civico e di autentico interesse per le sorti del sistema scolastico italiano ed hanno ritenuto, con il loro gesto simbolico del lutto al braccio, di lanciare un primo segnale ad alunni, studenti e genitori, perché se davvero passasse la controriforma Gelmini, il sistema educativo italiano, già ora agli ultimi posti del ranking europeo, sarebbe definitivamente affossato. Tutto ciò a Ciani e Tononi probabilmente interessa poco, mentre interessa di più a tutti quegli operatori scolastici, insegnanti, genitori e ragazze e ragazzi che vorrebbero davvero poter contare su una scuola moderna, efficiente ed efficace.
Trieste, 17 settembre 2008

Igor Kocijančič
Presidente Gruppo consiliare regionale la Sinistra l'Arcobaleno

LETTERA APERTA AL PREFETTO DI TRIESTE

Appreso in questi ultimi giorni della difficile situazione nella quale sta versando l’ex Compagnia Portuale di Trieste, attualmente neocostituita in Impresa e soggetto aggiudicatario del bando che in conformità a quanto previsto dall’art. 17 della legge 84/94 regolamenta modalità e stabilisce il diritto all’avviamento al lavoro del soggetto deputato a smaltire i picchi di lavoro nell’attività portuale.
Mi rivolgo a Lei, signor Prefetto, perché ha assunto un ruolo di garante al tavolo convocato d’urgenza a fine marzo durante il blocco proclamato dai lavoratori portuali in seguito al grave infortunio occorso ad un loro collega. Mi preme segnalare che in questi ultimi anni e nelle giornate di agitazione della scorsa primavera tutti i lavoratori portuali non hanno fatto altro che richiedere e pretendere l’applicazione della legge e la stesura di un protocollo sulla sicurezza. Per ottenere risultati concreti su questo versante hanno anche ottenuto alcune necessarie modifiche alla prima bozza e contribuito con indicazioni pratiche sulle caratteristiche dell’organizzazione del lavoro all’interno dello scalo triestino.
Uno dei punti contenuti dal protocollo riguarda anche l’applicazione e la costituzione dell’articolo 17 ex legge 84/94. Riteniamo che l’attuale difficile crisi del soggetto vincitore della gara per la costituzione dell’art. 17 vada ricercata anche nella mancata applicazione degli altri contenuti e delle altre iniziative necessarie alla regolamentazione degli altri settori di lavoro portuale: l’applicazione di un contratto nazionale a tutti i soggetti che operano all’interno del porto, la titolarità dei contratti alle imprese e non a soggetti terzi, l’adeguamento (da leggere aumento) delle tariffe a quelle vigenti negli altri scali nazionali, l’assunzione di quei lavoratori portuali che da anni ormai stanno lavorando per conto di imprese (terminalisti e cooperative) interne e non esterne.
Sono questi, in sintesi, alcuni degli aspetti più significativi indicati dai lavoratori per contrastare l’incessante rincorsa al ribasso del costo del lavoro perseguita negli anni scorsi anche dalle precedenti gestioni dell’Autorità Portuale.
Ci aspettiamo da parte Sua, in collaborazione con l’attuale Presidente dell’AP di Trieste, un intervento fermo e deciso che le deriva proprio dal Suo ruolo di garante degli accordi e dei contenuti del protocollo stipulato nell’aprile di quest’anno.

Igor Kocijančič
Presidente gruppo consilaire regionale
La Sinistra L'Arcobaleno


Trieste, 4 settembre 2008