mercoledì 15 dicembre 2010

“Superporti e strenne natalizie per grulli”

Ma perché insistono nel raccontare frottole? Non verrebbe da dire altro, leggendo l’ultimo capitolo, in ordine di tempo, della saga fantascientifica denominata Superporto Unicredit. Iniziamo dai tempi di realizzazione ipotizzati e dai dati di previsione occupazionale: a regime (nel 2033!!!) il superporto di Monfalcone occuperà 600 dipendenti. Ma esiste, allo stato attuale, un tecnico o esperto di portualità e logistica in grado di prevedere ora quale sarà il quadro nazionale , internazionale e soprattutto l’organizzazione del lavoro portuale e terminalistico nel 2033?

Nell’ipotizzare lo sviluppo futuro di Monfalcone a scapito di Trieste (tagliata fuori) si sancisce che il Molo Settimo sarebbe troppo piccolo, potendo in prospettiva movimentare solo 1,2 milioni di teu all’anno, avendo collegamenti ferroviari scarsi ed inadeguati e soprattutto, l’attuale concessionario di TO Delta, Pierluigi Maneschi, non sarebbe disponibile ad una partnership con la Maersk (che sta già coinvolgendo la Cosco a Vado Ligure, mentre per Monfalcone conterebbe su sinergie MSC). Ma qualcuno può davvero credere che Maersk e Maneschi non riescano a trovare un accordo se si trattasse davvero di realizzare il volume di traffici che ci propinano i giornali?

Altra perla: il consiglio dei ministri approverà l’intesa Stato Regione che permetterà in tempi immediatamente successivi di nominare un commissario straordinario che sovrintenderà tutte le fasi del progetto, garantendo il rispetto dei tempi, condizione primaria per centrare la scommessa alla base di tutta l’operazione. Per nominare una figura del genere (e resterà in carica fino al 2033?) serve una copertura legislativa che non crediamo sia di rapida e facilissima approvazione, visto il clima attuale al Parlamento e nei dintorni del Governo. Oltretutto riteniamo sia praticamente impossibile trovare, allo stato attuale, qualcuno in grado di garantire per i tempi di realizzazione di qualsivoglia progetto, anche se dovesse rispondere di eventuali insuccessi con la propria vita.

E per finire, quando si parla a cuor leggero di dragaggi per complessivi 9,3 milioni di metri cubi di materiale fangoso, probabilmente inquinato, bisognerebbe anche indicare dove lo si intenda collocare. Magari nel giardino di casa del commissario straordinario…

Cosa potrebbe succedere in pratica? Che molto probabilmente nel 2016, dopo aver speso abbondanti soldi pubblici, Monfalcone e il Molo VII di Trieste (che starà ancora aspettando dal CIPE i soldi per la piattaforma logistica) saranno costretti a spartirsi i 300.000 contenitori attualmente movimentati dal solo porto di Trieste.

Trieste, 15.12.2010

Igor Kocijančič

Consigliere regionale PRC – SE

Iztok Furlanic e Marino Andolina

Consiglieri comunali PRC - SE

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