Questione Insiel
“Lo scorporo potrebbe essere la soluzione definitiva”
La giunta regionale ha deciso di dare indicazione al nuovo cda Insiel di procedere con lo scorporo dell’azienda in due unità distinte: la prima si occuperà della cosiddetta convenzione di servizi “in house”, la seconda si occuperà di tuta la parte riguardante il mercato cosiddetto extraregionale. Non possiamo che essere d’accordo con tale impostazione, visto che è il modo di procedere più corretto sul quale tentammo inutilmente di convincere l’allora Presidente Illy e la nostra stessa maggioranza, senza successo.
Rileviamo però, che la proposta di scorporo viene presentata all’esterno quale accorgimento tattico, insomma un pretesto per prendere ancora qualche mese di tempo ed arrivare alla fatidica data del 1° giugno 2009 con le carte in regola per una dismissione della parte mercato che consenta alla regione di fare un buon introito.
Il presidente Tondo ha detto, giustamente, che non si vuole vendere per vendere ma che si farà il possibile per far riacquistare valore all’azienda in modo da non svendere. Ora, appare del tutto evidente che procedere allo scorporo in questa maniera, dichiarando che si tratta di un diversivo, difficilmente farà riacquisire valore all’azienda, perché anche i potenziali acquirenti di Insiel probabilmente leggono i giornali. Invece, a prescindere da quelle che poi sono le reali intenzioni dell’esecutivo regionale e del Presidente Tondo, ancora non enunciate, sarebbe auspicabile che lo scorporo venisse considerato anche ipotesi di soluzione definitiva della vicenda Insiel e che oltre a prendere tempo la Giunta regionale desse al nuovo Cda ed al Presidente Santarossa un’indicazione chiara di procedere immediatamente come segue: un piano di risanamento dell’azienda, che passi per l’eliminazione delle esternalizzazioni di tutto ciò che si ritiene possa essere di valore strategico, ponendo in atto nel contempo un processo generale di riqualificazione del personale interno. Il piano di risanamento andrebbe affidato alle tante risorse umane sane già disponibili in azienda, possibilmente a quelle persone emarginate (o quantomeno non “compromesse) con la precedente gestione De Capitani.
“Lo scorporo potrebbe essere la soluzione definitiva”
La giunta regionale ha deciso di dare indicazione al nuovo cda Insiel di procedere con lo scorporo dell’azienda in due unità distinte: la prima si occuperà della cosiddetta convenzione di servizi “in house”, la seconda si occuperà di tuta la parte riguardante il mercato cosiddetto extraregionale. Non possiamo che essere d’accordo con tale impostazione, visto che è il modo di procedere più corretto sul quale tentammo inutilmente di convincere l’allora Presidente Illy e la nostra stessa maggioranza, senza successo.
Rileviamo però, che la proposta di scorporo viene presentata all’esterno quale accorgimento tattico, insomma un pretesto per prendere ancora qualche mese di tempo ed arrivare alla fatidica data del 1° giugno 2009 con le carte in regola per una dismissione della parte mercato che consenta alla regione di fare un buon introito.
Il presidente Tondo ha detto, giustamente, che non si vuole vendere per vendere ma che si farà il possibile per far riacquistare valore all’azienda in modo da non svendere. Ora, appare del tutto evidente che procedere allo scorporo in questa maniera, dichiarando che si tratta di un diversivo, difficilmente farà riacquisire valore all’azienda, perché anche i potenziali acquirenti di Insiel probabilmente leggono i giornali. Invece, a prescindere da quelle che poi sono le reali intenzioni dell’esecutivo regionale e del Presidente Tondo, ancora non enunciate, sarebbe auspicabile che lo scorporo venisse considerato anche ipotesi di soluzione definitiva della vicenda Insiel e che oltre a prendere tempo la Giunta regionale desse al nuovo Cda ed al Presidente Santarossa un’indicazione chiara di procedere immediatamente come segue: un piano di risanamento dell’azienda, che passi per l’eliminazione delle esternalizzazioni di tutto ciò che si ritiene possa essere di valore strategico, ponendo in atto nel contempo un processo generale di riqualificazione del personale interno. Il piano di risanamento andrebbe affidato alle tante risorse umane sane già disponibili in azienda, possibilmente a quelle persone emarginate (o quantomeno non “compromesse) con la precedente gestione De Capitani.
Trieste, 31 maggio 2008
Igor Kocijančič
Presidente Gruppo consiliare la Sinistra l'Arcobaleno
Igor Kocijančič
Presidente Gruppo consiliare la Sinistra l'Arcobaleno
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