mercoledì 27 gennaio 2010

Introduzione dello sloveno nelle scuole italiane:

una questione mal posta (e “mal risposta”)

La proposta di Damijan Terpin, ripresa con grande rilevanza nell'edizione di ieri de »Il Piccolo«, di introduzione dell'insegnamento dello sloveno anche negli istituti scolastici con lingua d'insegnamento italiana é indubbiamente interessante e da incoraggiare ulteriormente. Tuttavia va detto anche chiaramente che i presupposti e le motivazioni alla base della proposta, quantomeno quanto ripreso nell'articolo in questione, risultano del tutto inadeguate e fuorvianti.
Ritengo che l'insegnamento della lingua slovena nelle scuole italiane non possa essere posta su basi rivendicative e di »risarcimento«, bensì in base al semplice ragionamento, proprio delle comunità più civilmente evolute, che è giusto conoscere quella che a Trieste, Gorizia e nel cosiddetto Friuli orientale è, a tutti gli effetti, lingua d'ambito, oltre che essere lingua comunitaria da almeno un lustro.
Da questo punto di vista risultano datate, inopportune ed inadeguate anche le reazioni ed i commenti alla proposta, indipendentemente dai versanti di provenienza, perchè ispirati ed orientati quasi tutti da retaggi del passato, diffidenze e »prudenze« che sopravvivono alla stessa realtà. E' chiaro che dal punto di vista didattico una maggiore presenza di bambine e bambini non madre lingua nelle scuole con lingua d'insegnamento slovena induca altri tipi di approccio: per la soluzione di questi problemi esistono già letteratura e pratiche adeguate.
Oggi però molti »italiani« scelgono non solo di iscrivere i propri figli alle scuole con lingua d'insegnamento slovena, ma addirittura di risiedere in Slovenia, di trasferire lì la propria attività lavorativa, per fare solo alcuni esempi e probabilmente la maggior parte di queste persone dovrebbe tendere all'integrazione ed all'utilizzo di ulteriori opportunità, anche di prospettiva, finora niente affatto scontate. Questa dovrebbe essere la base del ragionamento da suggerire ai dirigenti scolastici, almeno quelli più lungimiranti, a prevedere, nell'ambito dell'autonomia scolastica, l'introduzione dell'insegnamento dello sloveno nelle scuole di queste zone.

Trieste, 28.01.2010
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE

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