sabato 23 ottobre 2010

“Margherita e il Vescovo di Trieste”

E’ forse da ascrivere unicamente all’improvvida solerzia interpretativa del “clima politico” cittadino da parte di alcuni funzionari apicali dell’ASS Triestina la “cancellazione” di Margherita Hack dal ruolo di testimonial pubblici a favore delle vaccinazioni nell’imminente campagna pubblica antinfluenzale che l’Azienda sanitaria si accinge a lanciare o vi è, a monte, una direttiva della parte politica che attualmente comanda, che ha voluto deliberatamente “colpire” la scienziata triestina, personaggio arcinoto in ambito nazionale ed internazionale - dal profilo personale e pubblico molto ben definito - ma senz’altro ottimo testimonial per una campagna di prevenzione?

E’ una domanda che vale un’interrogazione a risposta immediata, che non mancheremo di presentare, anche perché qualcuno dovrà rispondere di fondi pubblici già stanziati per manifesti e video che rischiano di rimanere inutilizzati.

Sembrerebbe quasi che il profilo tracciato dal vescovo di Trieste per il sindaco, o in senso più lato, per il politico ideale – uomo che rispetti i valori dei principi non negoziabili (rispetto della, vita, salvaguardia della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, libertà di educazione dei figli e, dulcis in fundo, giustizia sociale) venga già assunto in altri settori. La Hack ha molte colpe: è donna, atea, a favore della scuola pubblica e probabilmente non propende per l’unico modello di famiglia riconosciuto dalla Chiesa.

C’è un forte retrogusto di ipocrisia nell’intervista odierna del Vescovo Crepaldi, specialmente laddove afferma che “i comportamenti personali non stabiliscono dei principi, un programma sì” e così benedice quella mezza miriade di situazioni, presenti soprattutto negli schieramenti del centro destra, dove si può tranquillamente far crociate per la famiglia fondata sul matrimonio anche avendo qualche divorzio sulle spalle. Basta militare nel partito con il programma adeguato e sorvolando sul fatto che è invece l’insieme di comportamenti individuali a rafforzare valori e principi. Del resto anche il nuovo vescovo di Trieste ha fin qui manifestato un grande interesse per le vicende “politiche” della città, è incorso in qualche contraddizione, è riuscito a coniugare il rispetto per la vita con il sostegno del nucleare e, malgrado sia ormai di pubblico dominio la sua frequentazione e vicinanza con i maggiorenti del centro destra locale, non riesce a fare niente di meglio che rilasciare interviste di tenore oscurantista. C’è già di che rimpiangere i suoi predecessori.

Trieste, 22.10.2010

Igor Kocijančič

Consigliere regionale PRC – SE

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