mercoledì 25 marzo 2009

CAMPAGNA CONTRO GLI STACCHI DI ELETTRICITA' E TELEFONO

Mentre imperversano i dibattiti sulla crisi e su come fronteggiarla adeguatamente, continuano a mancare proposte concrete ed operative per alleviarne gli effetti devastanti su cittadine e cittadini. Alle banche ed ai grandi gruppi industriali stanno pensando i governi, che ripianano e socializzano con denaro pubblico le perdite causate da pochi e senza mettere in discussione il diritto al profitto degli imprenditori, che stanno già piantando tutto per andare in Polonia, in Romania o più lontano.
Però dobbiamo pensare anche alle famiglie, ai lavoratori, ai cassintegrati ed ai disoccupati precari. Mentre ci stiamo pensando, nel nostro paese 150mila famiglie sono a rischio di sfratto perché non possono pagare l’affitto.
Se a livello nazionale è giusto richiedere il blocco degli sfratti, a livello locale rivendichiamo il blocco degli stacchi: non si tratta nemmeno di dare denaro, si tratta semplicemente di prendere atto che la crisi rischia di mettere davvero in ginocchio chi non ce la fa a pagare le bollette, che in condizioni normali pesano sui bilanci familiari anche fino al 25% di quelle che sono le entrate mensili: il resto se lo mangiano gli affitti e i bisogni primari. Leggendo gli importi delle nostre bollette ancora non ci siamo accorti che il calo del costo del petrolio sta determinando una diminuzione delle tariffe. Le tariffe continuano ad essere troppo alte, in barba alle decantate liberalizzazioni e solo nella nostra regione sono più di 16.000 le famiglie che hanno chiesto sostegno economico per pagare le bollette.
Gli imprenditori chiedono alle banche di poter dilazionare il pagamento dei mutui: in sostanza chiedono di rimandare i pagamenti di un anno, per potersi riprendere dalla crisi. Noi chiediamo ai gestori dei servizi pubblici essenziali, in primis ad ENEL ed ACEGAS APS (nel 2008 utile di 15,2 milioni di euro) di bloccare l’odiosa pratica degli stacchi per morosità, indistintamente. Intanto si blocchino gli stacchi per un anno. E’ una misura anticrisi più efficace di qualsiasi contributo pubblico per le bollette e sarebbe finalmente un atto di attenzione e solidarietà concreta nei confronti dei cittadini più deboli ed esposti.



Per contatti e segnalazioni:
Federazione Trieste P.R.C. 040 639109
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