mercoledì 18 marzo 2009

Consiglio straordinario su crisi: occasione mancata

Il consiglio regionale del FVG, riunito ieri in seduta straordinaria per affrontare il tema della crisi economica ha discusso a lungo senza però stringere. Il Presidente Tondo ha comunicato all’assemblea l’entità delle risorse disponibili ed i tre settori di indirizzo: investimenti su opere cantierabili, credito alle imprese, sostegno agli ammortizzatori sociali. Meglio di niente, ma niente di nuovo e di diverso rispetto a quel che siamo abituati a sentire in questi giorni, senza peraltro vedere attenuati gli effetti della crisi.

Intervenendo tra i primi nel dibattito abbiamo rilevato che alla luce di quanto sta avvenendo risulta, ad alcuni mesi di distanza, che è stata quantomeno improvvida la cancellazione del reddito di base per la cittadinanza, perché avrebbe potuto essere una strumentazione adeguata, certamente non l’unica, per meglio fronteggiare la crisi.

Contrariamente a quanto hanno tentato di dirci anche in questi ultimi giorni – cioè che il nord industrializzato avrebbe risentito meno della crisi – adesso emerge chiaramente, anche nel Friuli Venezia Giulia, che proprio nelle aree maggiormente industrializzate, indipendentemente siano caratterizzate dalla presenza di grandi, medie o piccole imprese e di distretti industriali, scontano oggi più che altrove anni ed anni di competitività basata sulla compressione del costo del lavoro. Oggi il conto è ancora più salato ed il fatto di non aver voluto investire nella ricerca e nell’innovazione del prodotto ci riporta alla drammatica attualità della metafora del cinese (o polacco, o rumeno) che riescono a produrre a costi e salari molto inferiori.

Il Governo ha stanziato ingenti risorse a sostegno del credito alle imprese, ieri ha deciso di rispondere all’appello della sig.ra Marcegaglia e di mettere altri soldi “veri” per le imprese. Gli unici che continueranno a non vedere soldi (né veri né finti) sono le lavoratrici ed i lavoratori per i quali è partito il limbo della cassa integrazione, per non parlare delle precarie e dei precari, ai quali daranno una buonuscita “una tantum”. Con tanti saluti.

La crisi non può essere l’alibi per tornare a proporre politiche industriali e del lavoro obsolete, non può essere l’alibi per sostenere ritorni al passato, non può essere l’alibi per aggirare o abrogare leggi e norme a tutela dell’ambiente e della salute.

La Regione dovrebbe sostenere solo le imprese che si impegnano fin d’ora a non licenziare e mettere a punto interventi di sostegno vero al lavoro precario, non semplici buoneuscite una tantum un po’ più consistenti di quelle previste dal Governo.

Trieste, 18.03.2009

Igor Kocijančič

Consigliere regionale PRC – SE

Presidente gruppo consiliare La Sinistra L'Arcobaleno

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