martedì 21 aprile 2009

nuova centrale termoelettrica:odore di ennesima fregatura

Dopo la firma del protocollo per la nuova centrale termoelettrica:
odore di ennesima fregatura

La Lucchini Severstal continua a dettare, anche in tempi di crisi profonda, le proprie priorità e le proprie strategie e con la colpevole complicità di un tessuto istituzionale del tutto inerte mette a segno l’ennesimo affare “pro domo propria”, avendo anche la sufficiente faccia tosta di presentarlo come proposta per la città. Non si capisce per quale oscura ragione la Lucchini sia disposta ad investire “per il bene della città” 300 milioni di euro per la costruzione di una nuova centrale termoelettrica da 400 MW (serve a Trieste?) mentre contemporaneamente il Presidente dell’Autorità Portuale debba andare a Roma in audizione al CIPE, per capire se ci saranno i famosi 280 milioni di euro necessari alla costruzione della nuova piattaforma logistica dalla quale dovrebbe partire una ripresa in grande stile del Porto di Trieste. Non si capisce davvero perché, a fronte della magnifica disponibilità della Lucchini Severstal – che oltretutto “intende intensificare a Trieste anche il ramo logistico dell’azienda con un incremento dei traffici operando da terminalisti soprattutto per conto terzi” (parola di Francesco Rosato) - ad investire 300 milioni di euro per la città, nessuno suggerisca di impiegarli per la piattaforma logistica.
Si continua a fare gli interessi della Lucchini Severstal con una pesante aggravante: si utilizza la crisi per dire anche che nessuno osi mettersi di traverso, perché sarebbe contro gli interessi della città. Da questo punto di vista spiace molto che anche parte del sindacato suggerisca al presidente Tondo (che non aspetta altro) di convocare tavoli ristretti per discutere poco e fare molto.
Fatti i conti possiamo dire fin d’ora che l’ipotesi di riconversione accennata anche da qualcuno dei firmatari (nuova centrale + rigassificatore + nuovo stabilimento Severstal per la produzione di funi d’acciaio + nuova piattaforma logistica) non regge all’evidenza dei “numeri”, in questo caso rappresentati da lavoratori da formare e ricollocare che superano abbondantemente gli eventuali posti di lavoro disponibili nel nuovo poker di stabilimenti.
Ai danni di questi lavoratori e dei cittadini si sta preparando l’ennesima fregatura, utilizzando di nuovo la crisi per operazioni di ristrutturazione a spot che in condizioni di normalità non troverebbero sponde istituzionali, proprio perché inconsistenti, ammesso che il nodo da sciogliere resti ancora il futuro assetto industriale di questa città. Così stanno solo creando opportunità per affrontare nuove emergenze e nuovi esuberi a breve termine. Noi non ci stiamo ed abbiamo il preciso dovere di denunciarlo e chiarirlo subito.

Trieste, 21.04.2009
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE
Presidente gruppo consiliare SA

1 commento:

Anonimo ha detto...

quanto si sta delineando va nella direzione che hai descritto, la risposta e l'atteggiamento del presidente Tondo non lascia molti dubbi quando inserisce il superamento della siderurgia a trieste dentro un ambito, pur importante, di crisi "tradizionale" e aggiunge lo stabilimento siderurgico di trieste alle crisi attuali presenti in regione e, non solo,si chiama fuori invitando le organizzazioni sindacali al confronto con la sola azienda oltre a proporre un cabina di regia che non è rappresentativa ma corisponde ad una logica di comando che esclude per sua natura la partecipazione e la conoscenza a chi poi ne dovra subire le conseguenze.Insomma è chiaro che non esiste un percorso ne tantomeno un ideea di sviluppo e di conseguenza la regione e il suo presidente si nascondono dietro la crisi strutturale enfattizzando quello che il privato può fare perchè per il resto ( rigasificatore,piattaforma logistica) tutto è da definire ovvero ad oggi c'è il vuoto.
Su quanto scritto è necessario un forte impegno delle forze del centro sinistra perchè la fregatura è di tutti ma soprattutto della città e dei suopi cittadini. Antonio Saulle