giovedì 24 dicembre 2009

Porto di Trieste, logistica ed intermodalità: quale gioco fa la giunta regionale?

Come ha correttamente rilevato “Il Piccolo” (22 dicembre, pagina 9 – Economia), in realtà qualcuno in consiglio regionale si è occupato anche del Porto di Trieste e la giunta regionale ha accolto l’ordine del giorno presentato dal sottoscritto e dal collega Piero Camber, che impegna la stessa giunta a sollecitare presso il CIPE ed il Governo nazionale l’erogazione delle risorse finanziaria necessarie a dare avvio alla costruzione della piattaforma logistica nel Porto di Trieste.
Risulta davvero inspiegabile, invece, perché la giunta regionale non abbia ritenuto di accogliere un ordine del giorno di tenore analogo, che conteneva l’impegno ad aprire, in tempi brevissimi, entro il primo bimestre del 2010, un tavolo di confronto con friulia SpA, Autorità Portuale di Trieste e Trenitalia SpA al fine di reperire risorse aggiuntive da destinare alla società Alpe Adria SpA, società di logistica e servizi intermodali, costituita nel 1991 e partecipata dai soggetti indicati, che ha fortemente sviluppato, in questi anni, il settore della movimentazione di container a livello nazionale ed internazionale e rappresenta indubbiamente una possibilità di ulteriore sviluppo dell’intermodalità sul territorio regionale ed un fattore chiave per il rilancio e l’ulteriore sviluppo del Porto di Trieste.
La società Alpe Adria è stata destinataria, nella finanziaria regionale, di stanziamenti che non le consentono di programmare ulteriori investimenti e quindi condizionano negativamente qualsiasi ipotesi di sviluppo ed ulteriore incremento di traffici ferroviari da e per il porto. Potrebbe essere un fattore importante anche all’interno della riflessione svolta da Roberto Morelli domenica scorsa (Un treno per il nord est). Sicuramente, allo stato attuale, è uno strumento di forte rilevanza in relazione a qualsiasi ipotesi di visione di ulteriore sviluppo del nostro porto e dell’incremento di traffici su rotaia.
Perché il Presidente Tondo ha ritenuto di non accogliere nemmeno un impegno a verificare la disponibilità di ulteriori risorse per Alpe Adria e quindi per il porto di Trieste? E’ un atteggiamento che sottende disimpegno ed una linea di condotta ostile che presuppone un orientamento che va in direzione decisamente opposta a quanto più volte asserito e dichiarato: lavorare per lo sviluppo ed il rilancio dello scalo portuale triestino.


Trieste, 22.12.2009
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE

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