martedì 29 dicembre 2009

Finanziaria regionale, “immoralia” e Trieste dimenticata

Ci sono tre ragioni di fondo che hanno dettato la necessità di convocare questa conferenza stampa di fine anno e sono tutte riassunte nel titolo. La prima risiede nella necessità di ribadire ulteriormente la pochezza della finanziaria regionale appena approvata, che mette a nudo la fondamentale mancanza di progettualità di questa giunta regionale e di questa maggioranza, che non hanno saputo fare niente più di una banale operazione di taglio chirurgico non improntata a criteri di scelte politiche di priorità ed indirizzo. Gli effetti nefasti delle alluvioni e delle inondazioni di questi giorni in tante località della regione e le polemiche che stanno già prendendo corpo su vari versanti (ATER, cooperazione sociale, personale comparto unico in primis) non faranno che confermare questa valutazione negativa. Sul fronte del lavoro, a parte gli stanziamenti per gli ammortizzatori in deroga e le risorse per gli enti bilaterali, non possiamo non rilevare che, malgrado le rassicurazioni del premier, anche chi ha diritto alla cassa integrazione (vedi esempio Grossmarket) è costretto ad azioni eclatanti (occupazioni, presidi, bivacchi sui tetti degli stabilimenti) per ottenere quanto gli spetta di diritto e la Regione dimostra di non avere alcuna capacità di intervento.
La seconda ragione risiede nel fatto che, a fronte di una situazione pesante per moltissime categorie di lavoratrici e lavoratori, l’aumento dei rimborsi auto e mensa approvata a larghissima maggioranza dal consiglio regionale è un atto concreto che va in direzione esattamente opposta e contraria ai richiami alla sobrietà, all’austerità ed al senso di responsabilità dei quali ci siamo resi protagonisti un po’ tutti. Riteniamo che in tempi di crisi imperante non si possa eludere la necessità di un atto concreto di autoriduzione da parte della massima istituzione regionale. Per questo abbiamo chiesto ai presidenti Ballaman e Tondo di porre la questione alla prima conferenza dei capigruppo nel 2010.
Infine, non possiamo non rilevare, e non lo diciamo per piccinerie di campanile, di come Trieste sia stata lasciata ai margini di questa manovra finanziaria. Questa è una critica che rivolgiamo alla maggioranza consiliare, in primis alla nutrita pattuglia di colleghi triestini (con un’unica eccezione), che hanno ottenuto un milione di euro per progettazioni aleatorie e probabilmente inutili (Parco del Mare) e non hanno ritenuto importante intervenire per tempo per portare più risorse all’edilizia pubblica sovvenzionata, al Porto di Trieste ed alla società Alpe Adria, strettamente connessa allo sviluppo dello scalo portuale triestino sul tema dei collegamenti ferroviari, della logistica e dell’intermodalità. I presidenti delle autorità portuali dell’Alto Adriatico dimostrano, nei fatti, di saper fare sinergia ed operare in direzione di uno sviluppo comune e dell’incremento di traffici per un’intera area, che va da Ravenna a Fiume, mentre la politica, nelle sue massime espressioni locali, dimostra nuovamente scarsa sensibilità per le sorti dell’unico porto di interesse nazionale ed internazionale presente nel territorio regionale.

Trieste, 29.12.2009
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE

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