venerdì 12 marzo 2010

Il flop delle ronde nel FVG

Fossimo nei panni dell’assessore (tra l’altro) alla sicurezza, ci saremmo guardati bene dal tentare una forzata interpretazione positiva di un fallimento. Nella nostra regione non c’è, nei fatti, questo bisogno di sicurezza, né vi è la “propensione civica” a contribuirvi. In due province, Trieste e Gorizia, 20 ovvero 0 domande di adesione, contro le 200 di Pordenone e le 123 di Udine: puzza di “esortazione” all’iscrizione, guarda caso, laddove la Lega Nord è più radicata ed ha significativi insediamenti.
C’è poi l’aspetto anagrafico, che non è affatto secondario: in cosa potrà essere utile, in due province, il piccolo “esercito di riserva” costituito in prevalenza da ultrasessantenni? A nulla, salvo che ad appesantire ulteriormente i servizi sanitari territoriali chiamati ad effettuare le visite mediche previste (rimborsate dalla Regione) ed a giustificare ulteriori spese di denaro pubblico per gli “equipaggiamenti”.
I fatti (ed i numeri) dovrebbero avere la testa dura, addirittura più di certi leghisti. Il presidente Tondo dovrebbe avere il coraggio, una volta tanto, di prendere le distanze da un’operazione che è stata pompata a dismisura e che si è rivelata una bufala, così come la campagna sulla sicurezza che è servita a drenare consensi elettorali.
L’ultima perla correlata riguarda poi il sondaggio sul presunto bisogno di sicurezza della donne. Invece di sottolineare il “diffuso senso di insicurezza” che sarebbe percepito dalle donne del FVG (specialmente da quelle delle realtà metropolitane), perché la lega non dice quanti sono stati i questionari esaminati?

Trieste, 12.03.2010
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE

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