giovedì 8 aprile 2010

Oui, je suis Gerard Depardieu, friulanò tipicamente friulanò.

Premetto di essere un grande e sincero estimatore di Gerard Depardieu, del quale ho visto moltissimi film, dai tempi di “Novecento” in poi. Tuttavia non posso esimermi dall’esprimere alcune perplessità in ordine alla scelta di Depardieu quale testimonial per i vini del FVG alla manifestazione Vinitaly di Verona. Innanzitutto, è stato scelto un francese, paese tradizionalmente in competizione con il nostro nel settore della produzione vinicola. Qui potrebbe esserci effettivamente lo zampino della Lega Nord: ricostruendo la genesi di quella che è passata (non indenne dagli strali del PdL) per semplice battuta spontanea dell’assessore Violino - “friulano tipicamente padano” – adesso si comprende, finalmente, perché il testimonial del FVG a Vinitaly debba avere una qualche attinenza o vicinanza con i celti, o quantomeno con i galli, che infersero qualche bastonata agli antichi romani.
La seconda ragione, della quale probabilmente i leghisti non si sono accorti, risiede nel fatto che Depardieu è già testimonial di un noto marchio alimentare italiano e reclamizza – in atmosfera tipicamente meridionale - la pasta, la salsa di pomodoro e le proprie capacità culinarie esclamando con entusiasmo, alla fine dello spot, un “Tengo cuore italiano” detto con pienezza ed orgoglio.
La terza ragione è di ordine squisitamente economico: non si poteva scegliere il collega Giorgio Brandolin, che assomiglia a Depardieu, è di questa regione ed è, tra l’altro, uno dei pochi a potersi destreggiare senza problemi con l’identità e le parlate giuliana e friulana. Chiedendoglielo per tempo, forse la giunta regionale avrebbe potuto risparmiare un sacco di soldi.

Trieste, 08.04.2010
Igor Kocijančič
Consigliere regionale PRC – SE

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