venerdì 4 settembre 2009

Le parole a sproposito del Sindaco

Da un sindaco ci si aspetterebbe che sappia distinguere tra ricorsi al Tar promossi da singole forze politiche e tra prese di posizione dei singoli governi. Il nuovo piano regolatore è nato male, é proseguito peggio (ricordate: »secretazione« e rinvio a consiglio comunale già presente in aula per la discussione?) , ma una volta adottato, vale per tutti i piani regolatori, può essere impugnato davanti al TAR e se un cittadino, un'associazione o un partito – tutti portatori di interessi concreti, decidono di farlo, si deve semplicmente prenderne atto.
Se un legittimo governo di un paese membro dell'UE esprime dei rilievi su un progetto che può avere ricadute ambientali negative »transfrontaliere« (il mare del golfo di Trieste é uno specchio d'acqua comune) ed arriva ad esprimere un parere contrario nel merito, perchè non sono state recepite alcune osservazioni specifiche al progetto medesimo, bisognerebbe rispondere nel merito e non, come fa il sindaco, tirando in ballo indebite ingerenze di paesi stranieri, peggio ancora, come fa il sottosegretario Menia, dire che un paese ex socialista non ha diritto di parola. Rispondano piuttosto nel merito dei rilievi espressi.
Ultima annotazione: la grande confusione sotto al cielo non sempre é indice di condizioni eccellenti. Dipiazza arriva ad affermare che ricorsi al TAR e prese di posizione governative servirebbero per trovare i soldi »per il loro teatro«. Il Teatro Stabile Sloveno é un ente pubblico di produzione artistica e teatrale che tra i propri soci fondatori annovera la Regione FVG, la Provincia ed il Comune di Trieste. Non é, come pensa Dipiazza, il »loro« teatro. Forse nessuno gli ha ancora detto che é anche suo...

Trieste, 04.09.2009
Igor Kocijančič

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