venerdì 28 marzo 2008

Grave incidente sul lavoro in porto a Trieste

“Questa volta non è morto nessuno!”

Mentre tutti ci stiamo arrovellando sul perché la compagna elettorale non decolli e subiamo volontariamente l’onere del commento e dell’interpretazione dei sondaggi, anche nella nostra città c’è chi continua a lavorare pericolosamente, in condizioni di assoluta insicurezza. Paradossalmente, proprio nel giorno in cui apprendiamo che la maggior parte dei cittadini di Trieste auspica un forte rilancio del Porto di Trieste, in questo stesso porto i lavoratori continuano a rimanere soli, schiacciati dalle dichiarazioni pubbliche di chi predica maggiore flessibilità del lavoro e tariffe concorrenziali, lasciando da parte qualsiasi considerazione su dignità e sicurezza del lavoro. Per le “teste dure” vogliamo precisare che chi svolge lavori pericolosi e di fatica non deve essere costretto a costruirsi la paga giorno per giorno. Non deve dover sommare al rischio sul lavoro le preoccupazioni e le ansie di una vita precaria.
In confronto agli ultimi episodi di Genova e Porto Marghera, a Trieste stavolta non è morto nessuno, anche se un lavoratore ha perso la gamba finendo sotto ad un treno.

Trieste, 28 marzo 2008

Igor Kocijančič

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