giovedì 27 marzo 2008

pubblicato sul MERIDIANO DI TRIESTE

Nota sul porto

Il questionario tra i portuali dell’ottobre 2005 ci ha dato le indicazioni necessarie per seguire le vicende del porto di Trieste dal punto di vista dei lavoratori. Va riconosciuto alla Autorità Portuale con la presidenza Boniciolli di aver affrontato con particolare attenzione l’organizzazione del lavoro e il rispetto delle regole nel porto. Va apprezzata una sintonia di fondo tra le dichiarazioni del presidente Boniciolli e le rivendicazioni dei portuali.
L’applicazione della legge 84/94 a quattordici anni dalla sua approvazione con la costituzione dell’art. 17 comporta una serie di ingiustizie e discriminazioni tra i portuali. In più occasioni i lavoratori, e noi con loro, hanno chiarito che la attuazione dell’art. 17 non è che uno dei passi necessari per affrontare e risolvere i problemi dell’organizzazione del lavoro interna al porto. E’ necessario che venga riconosciuto a tutti i lavoratori del porto il diritto all’applicazione del contratto nazionale di lavoro, che le eventuali nuove assunzioni riguardino chi ha lavorato in porto in questi anni senza discriminazioni, che si arrivi in tempi brevi a definire i numeri necessari ad un buon funzionamento delle banchine ampliando il numero dei lavoratori interessati dall’art.17. E’ indispensabile per il raggiungimento di questi obiettivi un aumento generalizzato delle tariffe per mettere fine alla rincorsa al ribasso del costo del lavoro che ha voluto dire in questi anni un peggioramento costante delle retribuzioni dei portuali.
In assenza di questi ulteriori provvedimenti, che i lavoratori hanno indicato, la semplice applicazione dell’art. 17 (pool di manodopera) comporterà solo una legittimazione delle agenzie del lavoro interinale all’interno dello scalo triestino. Che poi le agenzie si chiamino Manpower o InTempo la sostanza non cambia.
Per questi motivi riteniamo che non siamo di fronte ad un ulteriore capitolo della contrapposizione tra Compagnia e Consorzio, che ha pesantemente condizionato gli anni passati e danneggiato indistintamente i lavoratori. Si è aperta una nuova fase, senza nostalgia per le passate gestioni, e un nuovo protagonismo dei portuali.

Igor Kocijancic

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