lunedì 17 marzo 2008

SERTUBI

Caso Sertubi tra lavoro, magistratura e politica

Gli avvisi di garanzia notificati a due lavoratori della Sertubi, in relazione ad alcuni incendi dolosi all’interno dello stabilimento, sono un segnale preoccupante che emerge dal mondo del lavoro. Accertare le responsabilità individuali è compito della magistratura per quanto riguarda gli incendi e gli altri episodi riportati dalla stampa, a noi spetta il compito di ragionare e affrontare i disagi che potrebbero essere alla radice di questi accadimenti.
Abbiamo più volte pubblicamente riconosciuto il valore dell’azione della Procura su tutta la vicenda dell’imbrattamento/inquinamento legato alla Ferriera di Servola, un’azione utile alla tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, seppure svolta in presenza di una legislazione vigente probabilmente carente, inadeguata e migliorabile. Buona parte dei lavoratori della Meloni rimasti senza lavoro dopo il fallimento della stessa hanno intrapreso le vie legali per ottenere il riconoscimento dell’accordo che prevedeva il loro rientro alle dipendenze della Wartsila e sono in attesa che la loro causa venga discussa. La magistratura interviene, a fatto avvenuto, per accertare le responsabilità ogni volta che lavoratori o lavoratrici perdono le loro vite sul luogo di lavoro. Noi siamo convinti che esistono scelte politiche e iniziative sindacali capaci di affrontare e risolvere i problemi, molto prima che questi divengano materia di intervento della magistratura. Sulla questione del trasporto dei tubi attraverso le vie cittadine, ritorniamo quindi alla Sertubi, abbiamo presentato da mesi una mozione al Consiglio comunale che finora non è mai stata discussa. Questa indifferenza della politica per i temi del lavoro è negativa anche per la comprensione reale dei grandi progetti e delle piattaforme generali la cui discussione è sempre avulsa dalle ricadute concrete, che invece i lavoratori ben conoscono.
Ci sono temi e problemi di giustizia sociale, di sicurezza sul lavoro, di dignità e di diritti fondamentali che fortunatamente si possono e si potrebbero risolvere sempre, senza dover ricorrere a giudici ed avvocati. Sarebbe bene ricordarsene tempestivamente. Forse riusciremmo anche a colmare un po’ di quel vuoto tra politica e società al quale in questi giorni sembra non esistere alcun antidoto.


Trieste, 19 ottobre 2007

Igor Kocijančič
Presidente gruppo consiliare regionale PRC - SE

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