sabato 21 febbraio 2009

da Marino Andolina capogruppo PRC-SE in Consiglio comunale

Da: Marino Andolina
Inviato: venerdì 20 febbraio 2009 18.51
Oggetto: bilancio

Care/i compagne/i
utilizzo per ora questo indirizzario, che certamente esclude molti.
La lettura del Piccolo di oggi e di ieri merita un'analisi attenta.
Ieri: il capogruppo in comune risulta aver votato "astenuto" il bilancio per apprezzamento dell'operato dell'assessore alle finanze
Oggi il segretario provinciale lo invita a dimettersi.
Spero non diventi prassi, come se si trattasse di rapporti tra PD e PDL, la discussione attraverso i mezzi di stampa.
Sollecito pertanto gli organismi politici e/disciplinari a prendere in carico il problema, possibilmente in una stanza chiusa.
Il danno al Partito è stato rilevante; si assiste sul Piccolo ad una diatriba tra i due esponenti del partito che hanno raccolto la maggior parte delle preferenze nelle ultime e penultime elezioni regionali.
Entrambi abbiamo qualcosa da farci perdonare:
Io ho fatto qualcosa che crea certamente imbarazzo tra i compagni. Lo avevo previsto e sapevo che così facendo mi rovinavo la carriera politica (a me gettoni e stipendi non interessano).
Igor ha messo in piazza una grave crisi entro il Partito.
Io ho votato come ho votato senza chiedere consiglio ai miei dirigenti (del resto mai sentiti sull'argomento)
Igor ha (avrebbe) espresso pesanti apprezzamenti su di me sul Piccolo, avendo letto un articolo, senza sapere se quanto scritto era vero (era abbastanza vero), senza chiedermi cosa avevo detto al giornalista e perchè l'avevo fatto. Il fatto che non stia telefonandomi scusandosi della cattiva interpretazione del suo pensiero, mi fa sospettare che si riconosca in quelle parole.
Se me l'avesse chiesto gli avrei detto quello che non posso dire in pubblico, (se lo dico il mio sacrificio sarebbe inutile) e forse mi avrebbe dato ragione. Sono disposto a discuterne in stanza chiusa con pochi dirigenti; gli altri compagni purtroppo dovranno continuare a ritenermi un coglione.
Dopo gli articoli su due successivi numeri del Lavoratore, che sputtanavano Giulio e Deborah senza dare loro la possibilità di replicare (si chiama diffamazione a mezzo stampa), questo atto, se fossi paranoico, parrebbe configurarsi in un quadro di volontà eliminazione di compagni che danno fastidio.
Se non sarò convocato prima, porterò al prossimo comitato politico un'ordine del giorno con cui chiedo le scuse di Igor, o in subordine la messa in discussione del suo operato.
Pavento l'arrivo di telefonate da giornalisti; urge una risposta che mi permetta di evitare che la baruffa continui sui giornali.

sempre vostro
Marino

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